Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
“Il mercato invisibile dell’ospitalità rappresenta circa il 65% di tutto il sistema dell’accoglienza in Sardegna. Il sommerso sta raggiungendo livelli inaccettabili, occorre intervenire e fare in modo che la legge regionale di riclassificazione venga approvata al più presto e che tutte queste attività vengano censite”.
Lo ha detto il presidente regionale di Federalberghi, Paolo Manca commentando i risultati di un monitoraggio che la federazione degli albergatori realizzato con l’ausilio della società Incipit Consulting relativa al turismo sommerso e ai portali che pubblicano le inserzioni delle strutture.
Un esempio eclatante è costituito dal portale Airbnb, che ad ottobre 2015 pone in vendita in Italia 176.870 strutture (erano 234 nel 2009), con una crescita esponenziale alla quale non fa seguito una significativa variazione del numero di attività ufficialmente autorizzate (le strutture extralberghiere censite dall’ISTAT erano 104.918 nel 2009, oggi sono a quota 117.749). Tra le città italiane maggiormente interessate dal fenomeno, troviamo Roma con 18.546 unità, Milano con 11.397, Firenze con 5.736, Venezia con 3.908 e Palermo con 2.502. Anche la Sardegna, chiaramente compare nella graduatoria con 11.912 alloggi segnalati nel portale, quasi tutti nelle fascia costiera.
“Questi dati sono la conferma di quanto già avevamo denunciato – evidenzia ancora Manca – due turisti su tre che alloggiavano in nero erano assorbiti in queste strutture fantasma. Basta guardare la cartina per rendersi conto che le strutture sono concentrate nelle fasce costiere. Non si può pensare che si tratti attività occasionali, infatti l’analisi nazionale conferma come molte siano gestite dalle stesse persone. Si tratta di concorrenza sleale, questi alloggi compaiono dove c’è già il turismo organizzato, non vanno invece a sviluppare l’ospitalità nei piccoli centri dell’interno dove l’attività alberghiera è meno presente, ma speculano sulle spalle di svolge attività turistica in maniera professionale”. E il presidente regionale di Federalberghi denuncia: “Queste strutture sono seconde case messe a sistema e affittate in nero. E’ necessario che queste attività vengano censite al più presto – sottolinea Manca – bisogna che la Regione acceleri il processo per l’approvazione della legge di riclassificazione”.