Un grido d’allarme arriva da Sanluri, nel cuore del Medio Campidano, dove da oltre un mese 660 bambini sono privi di assistenza pediatrica. A lanciare l’appello a Casteddu Online è un genitore che denuncia una situazione che ha ormai assunto contorni inaccettabili.
Tutto ha avuto inizio con la cessazione dell’attività dell’unico pediatra di libera scelta attivo nel Distretto Sanitario di Sanluri, che aveva in carico centinaia di bambini. Da allora, malgrado le numerose segnalazioni e le richieste formali presentate dalle famiglie alla ASL del Medio Campidano, non è stata adottata alcuna misura provvisoria per garantire l’assistenza sanitaria ai minori.
“Non ci è stata data alcuna risposta concreta – scrive il genitore – se non quella dell’attesa per l’avvio di una nuova procedura di assegnazione dell’incarico. Nel frattempo, però, ai nostri figli è stato negato perfino il diritto ad avere un medico. Nessuna prescrizione, nessun certificato, nessuna visita: una situazione grave, con conseguenze dirette sulla loro salute e sul benessere psicologico delle famiglie”.
A peggiorare il quadro, il no della ASL alla deroga richiesta per far accedere i bambini a un pediatra disponibile ma attivo in un altro ambito territoriale. “Siamo ostaggio della burocrazia – prosegue il genitore – e vittime di una totale assenza di responsabilità istituzionale”.
Le famiglie chiedono risposte chiare e immediate. In particolare, sollecitano:
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l’attivazione urgente di un incarico provvisorio per garantire la continuità assistenziale;
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la possibilità di scegliere un pediatra fuori ambito territoriale, almeno fino alla nomina di un nuovo professionista;
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una comunicazione ufficiale e trasparente da parte della ASL in merito ai tempi e alle soluzioni previste.
“Il diritto alla salute dei minori è sancito dalla Costituzione e dalla normativa sanitaria nazionale – conclude l’appello – e non può essere sospeso per inefficienze organizzative o inerzia amministrativa. 660 bambini non possono essere dimenticati”.
Un appello che chiama in causa le istituzioni locali e regionali, e che chiede con forza un segnale di attenzione, responsabilità e rispetto verso i più piccoli e le loro famiglie.












