Una visita specialistica tramite cup? “Visita ematologica al Businco prenotata il 23 dicembre 2025”. Visita neurologica? “Solo a marzo”.
Un lungo elenco di segnalazioni quello emerso ieri dai lettori di Casteddu Online che hanno espresso il loro malcontento: “Visita fisiatrica? Agosto 2025”, “visita nefrologica prenotata l’anno scorso a maggio, appuntamento a luglio 2025”. Un sistema che presenta qualche intoppo negli ingranaggi. Rallentanti, a causa, soprattutto, di tempi di attesa snervanti, a volte eccessivamente lunghi, per un male da curare che non può aspettare. Chi può, quindi, strappa l’impegnativa e mette mano al portafoglio per effettuare visite o esami privatamente anche se è riconosciuta l’esenzione. Ma la salute non può fare i conti con le date proposte, quelle comunicate dagli operatori del centro unico di prenotazione, che impongono di sfogliare il calendario e arrivare, addirittura, a fine anno, per segnale la data del primo appuntamento sanitario disponibile. Una raccomandazione, comunque, viene espressa come un disco rotto, ossia quello di monitorare, costantemente, la disponibilità che, in caso di disdetta da parte di qualche altro paziente, può fornire la possibilità di prendere il suo posto e, quindi, precipitarsi in ambulatorio, anche con minimo preavviso, per ricevere la prestazione richiesta.
Gli inconvenienti, però, possono essere dietro l’angolo: “Visita cardiologica prenotata 6 mesi fa e cancellata perché lo studio cardiologico non ha ricevuto l’accreditamento. Quindi o paghi o devi riprenotare. Mia mamma deve necessariamente rinnovare il piano terapeutico e quindi è costretta ad andare privatamente. Questo accade nella regione Sardegna” spiega un altro lettore. Oltre cento commenti che accompagnano il servizio pubblicato ieri https://www.castedduonline.it/il-sistema-sanitario-in-tilt-anche-chi-esente-dovra-pagare-interamente-di-tasca-propria-la-denuncia-del-consigliere-sorgia/?fbclid=IwY2xjawIGr5NleHRuA2FlbQIxMQABHX96bHd1RjvxbGpr3_MuAgTUm83urAegwZcdQjo2gLL3IiJDzVoTB48UUg_aem_Z84hDss2DxbW9pWM20eDQw che mettono in evidenza la sofferenza di chi deve fare i conti con un sistema che mette in croce migliaia di cittadini, stanchi di aspettare, di dover combattere, oltreché con la precaria condizione di salute, con problematiche denunciate, segnalate da tanto e che, ancora, non sono state appianate e risolte da chi ha in mano la gestione di “strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie”.