I dati non parlano, urlano. Quelli diramati dalla Regione, che ha preso in esame cinque giorni consecutivi di febbraio 2024 non sono positivi per quanto riguarda la sanità in Sardegna. Continua a valere la regola, e ci mancherebbe altro in un paese occidentale, che se sei grave le cure sono quasi sempre garantite entro i dieci giorni prescritti dal medico. Ma se, invece, il cuore non è abbastanza “matto”, le diottrie reggono ancora in parte o la risonanza non è urgentissima, allora si vola spesso in tripla cifra di attesa. Sessanta o centoventi giorni, ricetta alla mano? Vanno raddoppiati, triplicati, quadruplicati e, in qualche caso, bisogna scavallare l’anno. I dati riguardano Brotzu, Policlinico e Asl 8 Cagliari, poi Medio Campidano, Sulcis, Oristanese, Nuorese, Sassarese e Gallura. Vale il tempo medio di attesa, dove brillano per gravità le visite cardiologiche (196 giorni al Brotzu o 272 al Policlinico anziché massimo centoventi), dai 285 ai 139 per una visita neurologica, per una risonanza all’addome o alla colonna vertebrale prego segnare anche 245 o duecentosettantuno giorni medi di attesa. Zoppica ancora vistosamente la dermatologia, nove giorni al posto di dieci in caso di visita breve, ma se la visita è programmabile si attendono due settimane in più del previsto. E per chi pensa che sia poca roba, può sempre sentire i pareri di chi convive con macchie et similia sul corpo senza avere una diagnosi certa.
Miglioramenti per le mammografie, ma non in tutte le province sarde e per la prima visita gastroenterologica o fisiatrica. Ma in generale, tra visite differibili o programmabili ancora quasi il cinquanta per cento delle stesse non vengono erogate entro i tempi stabiliti. Negli ospedali o negli ambulatori pubblici, ovviamente, in privato in più di un’occasione è tutta un’altra musica, si fa visitare e curare solo chi può pagare. E tra le visite che non sembrano a prima vista complicatissime, anche, che si annidano i peggiori bubboni della sanità in crisi. Una semplice colonscopia, per esempio? Possibile, anche, dopo 350 o 552 giorni.












