La decisione del Comune, datata 2014, di aumentare gli stalli di superficie per residenti, diminuendo quelli blu (cioè per tutti, ma a pagamento) fa lievitare gli incassi dei parcheggi in struttura. Ma commercianti e abitanti del rione non sanno più a che santo votarsi
“Pochi parcheggi per chi arriva da fuori, i guadagni diminuiscono anche per questo motivo”. Il coro quasi unanime dei commercianti di San Benedetto trova pienamente riscontro andando ad analizzare i “movimenti” all’interno dei 3 multipiano del quartiere. Via Manzoni, via Sant’Alenixedda e Parco della Musica (aperto solo uno dei due, fatto già noto). Stallo più stallo meno, si possono contare circa un migliaio di stalli. Non tutti per chi non è residente. Metà multipiano di via Manzoni, gestito da Parkar, è dedicato ai residenti, con “affitto” mensile di un parcheggio dimezzato rispetto a chi arriva da altre zone. Lì, la situazione al piano zero – cioè quello allo stesso livello della strada, è rosea: tra le 10 e le 12 e tra le 17 e le 20 è impossibile trovare un buco (e si paga).
La struttura di via Sant’Alenixedda, gestita dalla società privata Ecotim da ormai dieci anni, ha due piani: chi vuole può avere il parcheggio garantito 24 ore su 24, basta pagare poco più di cento euro al mese. Per chi invece vuole parcheggiare un’ora, il costo è davvero competitivo: 70 centesimi. “In tanti ci hanno detto che un prezzo simile non esiste in tutta la Sardegna”, così sostiene il giovane di turno nel gabbiotto. Terza e ultima tappa dei “condomini per automobili”, il Parco della Musica, anche questo in mano a Parkar. La porzione di stalli sotto piazza Nazzari (ben 364) è ancora chiusa e nessuno, ormai da anni, si sbilancia su una data di possibile apertura. Ma gli altri 358 sotto piazza Nuova – sopra c’è l’area più “green” del Parco, tra prati, alberi e un fiumiciattolo artificiale – sono pieni, alcuni giorni, per quasi tre quarti. Tirando le somme: aumentano i cagliaritani che usufruiscono dei parcheggi in struttura a San Benedetto, stesso discorso per chi arriva dall’hinterland. Contemporaneamente, a 3 anni e mezzo dalla rivoluzione partorita dall’allora prima Giunta Zedda, la fame di parcheggi nel rione continua a esserci. E anche i residenti, ad onor del vero, hanno finito i nomi dei santi ai quali accendere un cero.