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Ironia in scena con “Bestie Feroci Revolution”, originale operina musicale modulare ideata, scritta e interpretata da Fabio Marceddu e Antonello Murgia


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Ironia in scena con “Bestie Feroci Revolution”, originale operina musicale modulare ideata, scritta e interpretata da Fabio Marceddu e Antonello Murgia (che firma anche musiche e regia) in cartellone sabato 3 marzo alle 21 al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella a Cagliari per la Stagione 2017-18 di “Teatro Senza Quartiere” firmata Teatro del Segno. Il raffinato e coinvolgente divertissement tra parole e note – perfetta sintesi della poetica del Teatro dallarmadio – disegna un sapido affresco del Belpaese attraverso le canzoni che hanno caratterizzato la cultura alta e popolare del Novecento – fino sulle soglie del Terzo Millennio.

Bestie Feroci Revolution” è una sorta di “blob” musicale, un collage di melodie e suggestioni sonore che si avvale del potere evocativo della musica, in un gioco di accostamenti tra universi apparentemente lontani, per ricostruire la storia e la memoria collettiva dell’Italia, e dell’Europa, l’evoluzione sociale ed economica nel periodo fra le due guerre e del boom economico, fino alle epoche più recenti, seguendo una solida logica narrativa che mette in luce intime corrispondenze e nitidi contrasti.

Virtuosismo e leggerezza caratterizzano lo spettacolo del Teatro dallarmadio (già vincitore del Primo Premio della giuria al XVI Festival Internazionale “L’Altro Teatro” al Teatro Pan di Lugano e del Premio del Pubblico al Palio Poetico Musicale di Parma), in un incalzare di frammenti canori, tra metafore poetiche e strali satirici, e subitanei cambi di atmosfera e temperature emotive suggeriti dai costumi e dalle luci, e dalle “maschere” dei music-attori.

Rivoluzioni e mutamenti del gusto, mode passeggere e trasformazioni inarrestabili si susseguono senza apparente soluzione di continuità, in una giostra vertiginosa in cui comicità e dramma si alternano come nella vita, tra inattesi colpi di scena e piacevoli sorprese. Si può scegliere se lasciarsi trasportare dal ritmo travolgente o soffermarsi sui singoli passaggi, lasciarsi prendere dai privati ricordi suscitati da un certo brano o divertirsi a individuare le singole tracce e decodificare la materia sonora.

Sottolinea Antonello Murgia nelle note di regia: «La musica, tutta la musica, a partire dalle sigle televisive o delle pubblicità, la musica indotta e quella ricercata, quella volontaria e quella involontariamente subita, segna indelebilmente gli accadimenti e le circostanze della nostra vita, il nostro vissuto emotivo. Potremmo ripercorrere il nostro passato e raccontarlo a qualcuno col solo uso del materiale musicale che ci ha accompagnato, specie nell’infanzia dove la musica precede qualsiasi altro codice di linguaggio e raggiunge e investe alla velocità della luce il nostro sistema nervoso, in un incanto o “incantesimo” che ci avvince, che ci possiede senza che la ragione, fortunatamente, possa intervenire. La musica poi, specie nell’infanzia e nell’adolescenza, segna e scandisce i momenti di gioco e di festa».

La ricomposizione del mosaico – le cui tessere spaziano dal trash al sublime, dalle composizioni dei grandi maestri ai tormentoni di un’estate, dalle indimenticabili melodie degli chansonniers ai jingles – permette di cogliere le contraddizioni e i paradossi del mondo contemporaneo, e la trama del passato recente, che si incarna e riflette sulle scelte musicali, in una rappresentazione icastica in cui non mancano spunti di critica sociale, suggeriti con grazia e con il sorriso.

Insomma – come sostiene Antonello Murgia«“Bestie Feroci Revolution” è un gioco da ragazzi che si muove dentro regole e i codici imprescindibili del teatro e della musica, e come funamboli impavidi, i due attori danzano sull’orlo di un abisso che, per citare una grande poetessa polacca, “non ci divide ma ci circonda”».


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