“Col cuore spezzato, ma pieno di orgoglio. Non lasciarci mai soli, leggenda in eterno”. E’ il messaggio di cordoglio del Cagliari calcio dopo il funerale di Gigi Riva che si è svolto questo pomeriggio nella basilica di Nostra Signora di Bonaria. Ai funerali il presidente Tommaso Giulini, il ds Bonato, il mister Ranieri e tutti i giocatori.
Nel post anche il video dell’uscita del feretro sostenuto da Cannavaro, Buffon e Peruzzi (rappresentanti della nazionale campione del mondo del 2006) e dagli ex compagni campioni d’Italia del 1970, accompagnato dalle note della canzone di Piero Marras “Quando Gigi Riva tornerà”.
Ieri il capitano rossoblù Leonardo Pavoletti ha rilasciato ai media alcune dichiarazioni nel ricordo di Gigi Riva.
“È difficile trovare le parole, è stato davvero un brutto colpo: per la famiglia, per i Sardi, per tutti noi. Faccio a nome di tutta la squadra le mie più sincere condoglianze alla famiglia, al popolo sardo, a tutto il calcio. Abbiamo perso il più grande calciatore italiano di tutti i tempi, una leggenda. Oggi la sua gente, commossa, gli rende onore con amore e riconoscenza”.
“Una persona corretta, leale, speciale. Era il più forte di tutti, sarebbe potuto andare a giocare ovunque avesse voluto e invece ha scelto di restare in quest’Isola che lo amava. Per il calciatore parlano i numeri e i record. Ma lui ha rappresentato per tutti molto di più. Dentro e fuori dal campo è stato un esempio. Il suo Mito si è tramandato di padre in figlio, di generazione in generazione. Il ricordo sarà indelebile”.
“In tanti anni non sono mai riuscito a incontrarlo. C’eravamo dati appuntamento per queste Feste natalizie, ma non stava tanto bene e avevamo rimandato. Così oggi purtroppo è stata la prima volta. In questi sette anni ho avuto però modo di ascoltare le sue parole per la squadra, mai banali. Tramite amicizie comuni mi faceva arrivare i suoi messaggi. Riconosceva il mio grande amore per questa Terra, si rispecchiava in questo. Sono certo che sarebbe bastato poco, uno sguardo, per capirci e conoscerci dentro. Anche io come lui non sono sardo, ma entrambi ci siamo innamorati di questa meravigliosa Isola”.
“Non ci ha fatto mai mancare il suo sostegno: sapevamo che lui per noi ci sarebbe sempre stato. Nei momenti del bisogno, in quelli più difficili. Il primo anno che lottavamo per la salvezza ci aveva scritto una bella lettera per incoraggiarci. Non ci dava consigli tecnici o tattici, ma ci trasmetteva l’amore e l’attaccamento per questa Terra, per il Cagliari. Come a Bari quando con Mister Ranieri, pochi minuti prima della finale, ci fece arrivare negli spogliatoi il messaggio che dietro di noi c’era un’Isola intera. È una grande emozione essere il capitano di questa squadra, giocare per questa maglia è sempre stato un onore e lo sarà ancor di più nel suo ricordo”.










