Una grande porzione dei cespiti ex militari di Calamosca dallo Stato alla Regione, e presto a disposizione della città. E’ quanto ha affermato ieri, il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, durante la presentazione delle liste Pd,in corsa con Massimo Zedda. “Pensate cosa potrà diventare nei prossimi cinque anni nelle mani di Massimo, una città ancora più bella” ha detto, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Dire.
Lo abbiamo chiesto al consigliere comunale (Pd) Fabrizio Rodin. Se quelle aree, dalla Regione passassero davvero nelle mani del Comune: cosa potrebbero diventare? “La fantasia è l’unico limite all’immaginazione di cosa si potrebbe fare. Personalmente a me piacerebbe potessero diventare un grande polo multifunzionale che possa contenere, per esempio, sedi delle società sportive, di associazioni culturali e di volontariato, ma anche servizi per cittadini e turisti che vanno al mare”- commenta Rodin. “Con il contributo della popolazione si potrebbe indire un concorso di idee, e scegliere insieme quale potrebbe essere la proposta migliore per quelle aree. Sicuramente il passaggio al comune ci permetterebbe di perseguire un obiettivo storico, che è quello che stiamo cercando di costruire: un percorso pedonale che dalla via Roma prosegua fino al Poetto, e quindi a Calamosca”.
C’è un “però” fra tutte queste belle idee, per Rodin. Il vero tema sono le risorse necessarie per ristrutturare quelle sedi abbandonate, ormai da decenni ,e nate con altri fini. “Oggi sarebbero solo un peso anche per i privati, nessuno ci investirebbe” dice.
“Se la Regione insieme al trasferimento di quei beni desse anche i finanziamenti necessari per ripristinarle, – conclude – noi la dimostrazione di saperli spendere, l’abbiamo data più volte. E, allora, potremmo far rifiorire Calamosca.”










