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“E’ inaccettabile l’atteggiamento della concessionaria Renault di Cagliari che, dopo aver dichiarato lo stato di crisi e licenziato metà dei suoi dipendenti, li ha sostituiti con partite Iva o lavoratori, tra l’altro non qualificati, il cui inquadramento contrattuale appare discutibile”. La denuncia arriva da Fiom e Filcams di Cagliari che attende dal 18 maggio scorso l’esito di una verifica chiesta all’Ispettorato del lavoro.
Dopo le prime quindici mobilità l’anno scorso, pochi giorni fa altri tre lavoratori hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Il punto è che non sembrerebbe ci sia un problema di crisi, bilancio o drastico calo del fatturato, il lavoro dei tre ex dipendenti infatti, è stato rimpiazzato, come già fatto in passato, da partite iva e altri .
“L’azienda Ottolini – si legge ancora nel comunicato – non è nuova a simili atteggiamenti, che hanno già portato diversi anni fa a due reintegri per licenziamenti illegittimi. Dopo l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per stato di crisi nel 2014 – spiegano le segreterie di categoria – abbiamo avviato una trattativa ottenendo la riduzione delle mobilità da 19 a 15 lavoratori”. E’ evidente però che la firma del sindacato sulla procedura era vincolata a un impegno, da parte dell’azienda, di richiamare al lavoro gli stessi dipendenti licenziati qualora la fase di crisi fosse stata superata. E’ lecito chiedersi quindi come mai, quasi subito dopo lo stato di crisi, Ottolini abbia iniziato a rimpiazzare quei lavoratori con altri, sostituendo professionalità costruite in anni di esperienza e corsi di alta specializzazione.