Mesi fa il problema era l’organico ridotto all’osso, pochi poliziotti per il servizio di pattugliamento in strada e macchine ferme e perfettamente funzionanti perché non c’era nessuno per poterle guidare. Ora accade il contrario, il numero degli agenti a Cagliari è stato incrementato con il via libera da Roma, ma le pattuglie sono poche e alcune in sosta obbligata nell’autoparco, pronte per essere “riparate”.
Cagliari è una città piuttosto tranquilla, almeno apparentemente, ma cosa potrebbe capitare quando ci sono le effettive emergenze in strada o nell’hinterland e nessuna auto che può verosimilmente intervenire?
AUTO FERME. Ad oggi, sono esattamente quattro le volanti in turno al giorno in città e funzionanti, che operano sui turni 07/13, dalle 13 alle 19 e dalle 19 fino alle 01.00 e presidiano i rispettivi quartieri, ossia due Alfa 159 e due Seat Leon con i due agenti a bordo, ma altre due però sono ferme in officina, tra cui una di esse attende la sanificazione da parte dell’ufficio sanitario competente perché ha trasportato persone con la scabbia, per non parlare dei chilometri a bordo che superano anche i 200mila percorsi.
Capita però l’inverosimile, il paradosso, denunciato da chi osserva questi meccanismi spesso ingarbugliati ogni giorno: quando una o più pattuglie “smontanti” sta però operando su interventi lunghi e non può dunque rientrare per dare il cambio, i poliziotti che devono cominciare il loro turno di lavoro sono “costretti” ad aspettare dentro gli uffici. Ufficiosamente è così, una realtà a discapito del normale controllo sul territorio, qualora ad esempio anche l’Aliquota Radiomobile dei Carabinieri sia ugualmente impegnata in arresti o altre operazioni. Tutte argomentazioni che lo stesso Sindacato Autonomo di Polizia, ha fermamente ribadito anche dinnanzi al Questore di Cagliari, Danilo Vito Gagliardi, durante la discussione ordinaria della circolare del Capo della Polizia sulle misure antiterroristiche in materia di attentati.