Grossa protesta al parco Europa di Quartu contro il dimensionamento scolastico. La Regione ha approvato il taglio di due istituti su sei nella terza città della Sardegna. E gli studenti, insieme ai genitori, hanno fatto sentire la loro voce. Già raccolte migliaia di firme, oltre tremila. E i cartelloni realizzati dai giovani hanno spiegato meglio di mille comizi: “La scuola è la nostra casa”, “Giù le mani dalle nostre scuole”, “Noi diciamo no”. Presenti anche il presidente dei consigli d’istituto sardi, Pino Aquila, e il sindaco Graziano Milia. Aquila ha ricordato che “è gravissimo che anche le scuole quartesi abbiano subìto la mannaia del dimensionamento scolastico. In Sardegna tale scelta pesa per il 33% di tutte le scuole, una percentuale infinitamente più alta rispetto alle altre regioni italiane. E, soprattutto, si procede con gli accorpamenti facendo solo calcoli e senza tenere conto del parere dei Comuni”. Lo smembramento dovrebbe essere realtà, salvo cambi in corsa, tra due anni.
Il sindaco Graziano Milia ha parlato con tutte le famiglie e i professori: “Ho ricordato che siamo in attesa di verificare la fattibilità del ricorso che abbiamo presentato, il nostro avvocato è già al lavoro. Se ci saranno i margini lo presenteremo subito, ho invitato tutti a costituirsi in un comitato per sostenerci”.












