Quartu, piazzano tavolini e sedie senza autorizzazione in un portico: 5mila euro di multa a “La Cozzeria”

Stangata al locale di via Marconi. Le irregolarità scoperte dagli agenti della polizia Locale, l’ampliamento chiesto dai ristoratori non era stato approvato e arriva la sanzione da capogiro. I rappresentanti dell’attività ristorativa: “Fulmine a ciel sereno, sentiremo i nostri avvocati”


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Un’ordinanza con la quale viene imposta la “cessazione immediata dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande esercitata in area non autorizzata”, pubblicata sul sito del Comune di Quartu e scaturita dai controlli effettuati dagli agenti della polizia Locale, lo scorso 12 ottobre, in via Marconi 440, nel locale “La Cozzeria”. Gli agenti hanno accertato una serie di irregolarità. Stando al documento, infatti, il locale vendeva “alimenti e bevande senza rispettare le prescrizioni e le autorizzazioni in materia edilizia e sulla destinazione d’uso, ossia perché espletava la predetta attività in area non autorizzata, già oggetto di provvedimento interdittivo da parte del Suape comunale”, con tanto di protocollo stilato lo scorso nove marzo. Ed è arrivata la multa di cinquemila euro. E, stando a quanto emerge dagli stessi uffici della polizia Locale quartese, i titolari de “La Cozzeria” avevano piazzato tavolini e sedie in un portico, davanti al locale, ampliando quindi la loro superficie di vendita, nonostante non fosse mai stato rilasciato nessun titolo. Inoltre, è stato appura che la dita avesse presentato, nel 2018, una pratica al Suape per chiedere l’ampliamento dell’attività di somministrazione. Ma la richiesta, poi, non era stata accolta “a seguito dell’esito negativo della verifica di conformità riportata nella relazione istruttoria del responsabile del procedimento dell’edilizia privata”. A quel punto, “La Cozzeria” ha presentato un’altra pratica per delle modifiche interne per l’ampliamento della cucina. Ma, anche in quel caso, nulla da fare: il Suape aveva firmato un “provvedimento interdittivo alla realizzazione dell’intervento”. Il motivo? L’assenza di “provvedimenti abilitativi per la chiusura del portico”. Ecco perchè, con l’ordinanza firmata ieri, si impone all’attività ristorativa di fermare subito “la somministrazione di alimenti e bevande esercitata in area non autorizzata” e di sgomberare il porticato.
Dalla società replicano in modo telegrafico: “È un fulmine a ciel sereno, non ne sapevamo niente, siamo qui da cinque anni e abbiamo sempre fatto le cose in regola. Ci adopereremo con i nostri legali per fare in modo che tutto venga ripristinato nel rispetto della legalità”.


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