Un giovane imprenditore “bloccato”, letteralmente, dall’emergenza del Coronavirus. Damiano Cau, trent’anni, di Settimo San Pietro, “pizzaiolo sin da quando ne avevo quindici”, non sa più dove sbattere la testa. Due anni fa la decisione di aprirsi una pizzeria a Quartu Sant’Elena. Spazio trovato, “250 metri quadri, vicino alla chiesa di Sant’Elena”, e “1500 euro al mese di affitto”. Tutto perfetto: è fine febbraio 2020, Cau è felice. Ma poi scoppia l’emergenza Covid, e il suo volto diventa triste. Il progetto si arena totalmente: “Prima bastavano due o tre passaggi in banca, adesso con lo smart working è tutto telematico. Contavo di aprire la scorsa estate, quando i contagi erano calati. Ma poi sono risaliti, e siamo tornati punto e a capo. Mi sono già aperto la partita Iva e ho iniziato a fare lavori alle mura, idraulici e elettrici, spendendo quasi trentamila euro, tutti i soldi che avevo messo da parte da tempo”, racconta il pizzaiolo.
Un’odissea lunga e dettagliata, la sua: “A settembre un altro colloquio alla banca, avevo sbagliato nel compilare alcuni documenti e li ho rispediti, ma il sito è andato in tilt e lo stesso direttore mi ha detto che riprenderanno a esaminare le richieste a breve. Ma intanto il tempo passa”, osserva, amareggiato, Cau. “Sono disoccupato da due anni per colpa del Covid, in pratica è una maledizione. Ho già dovuto pagare quattro affitti più le caparre, mi servono altri trentamila euro per acquistare l’impastatrice, la friggitrice e un frigorifero”.
Il giovane lancia un appello: “Su Facebook ho aperto una raccolta fondi, chiedo aiuti per poter continuare a pagare, ogni mese, l’affitto. Mi servono almeno novemila euro, aiutatemi”. Chi può aiutare Damiano Cau può visitare la raccolta fondi dedicata, ecco il link:
https://www.facebook.com/donate/226933099093636/226999279087018/