Il bando è regionale, la rabbia rischia di essere tutta “locale”, quartese per l’esattezza. Il bonus per il pane e per il formaggio, promosso dalla Regione, porta con sè una beffa non di poco conto: i panificatori autorizzati a ricevere il voucher mensile da centinaia di quartesi, infatti, hanno le loro attività a molti chilometri di distanza. Un panificio a Santadi, un altro a Sedilo, addirittura a Ittiri e a Bitti. Solo una famiglia quartese si è aggiudicata venti euro al mese, tutte le altre viaggiano tra i 5 e gli quindici euro. Per un bene essenziale si tratta di cifre che consentono, comunque, di poter avere gratis del preziosissimo pane. E ciò che emerge, dal Comune, è che nessun panettiere quartese ha deciso di aderire al progetto.
E, allora, si può solo sperare che l’unico produttore che, solo il sabato, partecipa al mercato di Campagna Amica, possa sopperire da solo a tutte le richieste. Si tratta di Efisio Lampis, gestisce una panetteria a Sanluri: “Ci sono ogni sabato, so di essere l’unico a garantire una presenza anche a Quartu”, spiega. “Devo ancora ricevere tutte le richieste dei bisognosi per capire quanto pane dovrò portare, il Comune dovrà dare tutti i buoni ai cittadini che ne hanno diritto”. E l’assessore comunale delle Politiche Sociali, Marco Camboni, è netto: “Nessun panificio quartese ha aderito al progetto, purtroppo non possiamo obbligarli: ricordo che è una misura di sostegno interamente ideata e organizzata dalla Regione”.











