Quartu, laboratori di taglio e cucito per le migranti: “Impareranno un mestiere e potranno fare lavoretti”

Sessanta ore per imparare le basi del taglio e confezione dei vestiti femminili. Al via il progetto, pagato dal Comune: “Le donne migranti potranno apprendere le tecniche e i segreti della professione di sarta. Tutti abbiamo bisogno di un orlo o di voler stringere un pantalone”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Quartu sempre più inclusiva e in questo caso anche formativa. È la città che sta cambiando e si sta evolvendo, in uno scenario internazionale che ha sempre più bisogno della solidarietà di tutti. Con l’obiettivo di creare e promuovere nuove opportunità sul territorio volte a favorire l’integrazione dei migranti prende avvio in città “#cucire l’accoglienza”, il programma presentato dall’Associazione La Matrioska, destinataria di un contributo comunale nell’ambito del bando dei progetti di Coesione Sociale. Il laboratorio unisce donne straniere in un laboratorio sartoriale quale strumento di socializzazione, inclusione e valorizzazione della persona. L’obiettivo è quello di offrire un’occasione di aggregazione capace di promuovere l’occupazione e la produzione, stimolando quindi impegno e autoimprenditorialità, ma anche l’integrazione, coinvolgendo i beneficiari del progetto nella comunità di accoglienza. L’associazione, che dispone di un laboratorio completamente attrezzato per lo svolgimento della formazione sartoriale, metterà a disposizione anche i materiali d’uso. L’occasione di riscatto sociale per il singolo passa così attraverso l’apprendimento delle competenze di un mestiere artigianale e la crescita dell’autostima, dell’autorealizzazione e potenzialmente anche dell’autonomia. “Il progetto promosso dall’Associazione La Matrioska ha particolarmente rilievo per la sua duplice valenza: inclusiva e formativa – commenta l’Assessore ai Servizi Sociali Marco Camboni -. Le donne migranti hanno infatti la possibilità di imparare un mestiere, e quindi di apprendere le tecniche e i segreti della professione di sarta. Si tratta di un’occupazione antica, ma in realtà ancora molto utile: capita a ognuno di noi di aver bisogno di un orlo o di voler stringere un pantalone. Recenti studi hanno infatti evidenziato che le mansioni basate sul ‘saper fare con le mani’ sono in crescita”.
“In questo caso parliamo anche di piccoli lavori, ma di rilevante importanza anche in ottica economica, in considerazione del periodo di crisi che stanno affrontando tanti cittadini” conclude l’esponente della Giunta Milia. Il laboratorio, che prende spunto dalla capacità della matrioska di accogliere al suo interno infinite altre matrioske, si articolerà in 60 ore di formazione sartoriale, con un incontro settimanale della durata di 3 ore. Le migranti apprenderanno le basi del taglio e della confezione di capi d’abbigliamento femminili, con il primo appuntamento programmato per domani, martedì 31 gennaio, presso la sede dell’Associazione stessa, in via Sant’Antonio.


In questo articolo: