Presa di mira e additata senza un vero motivo, ma solo sull’onda della psicosi del Coronavirus che, in questo caso, si porta appresso una robusta dose di ignoranza. Protagonista, fortunatamente inconsapevole, una bambina cinese frequenta la scuola dell’infanzia di un piccolo Comune dell’hinterland cagliaritano. Stava giocando insieme ai suoi compagni quando una donna, notandola dalla strada, avrebbe esclamato una delle più becere e false frasi legate al Coronavirus: “È cinese, contagia gli altri bambini”. A raccontare l’episodio, confermato in pieno dal dirigente scolastico dell’istituto, è la madre della piccola, una cinese di 35 anni che vive in Sardegna da molto tempo: “Cinque giorni fa un signore è entrato nel mio negozio e mi ha detto che una donna, nel vedere la mia piccola insieme agli altri bambini, avrebbe detto che rischiava di contagiarli perché, essendo cinese, aveva il virus”. Un racconto choc, quello fatto dall’uomo “che conosco da tempo, è un mio cliente”, che ha fatto gelare il sangue nelle vene della donna. “Ho pianto, ma poi mi sono fatta forza e sono andata a parlare con una delle maestre di mia figlia. Sono stata rassicurata e ora tutto è risolto”. Utile e doveroso precisare che il fatto sarebbe avvenuto fuori dal contesto scolastico. La notizia della frase infelice ha fatto subito il giro del paese, e nei social network sono piovuti tanti messaggi di solidarietà.
A confermare quello che ha tutti i contorni, e non solo, di un episodio razzista, è il dirigente scolastico dell’istituto frequentato dalla piccola cinese: “La madre ha parlato con la maestra che l’ha subito rincuorata e tranquillizzata, ovviamente non ne sapeva nulla perché chi ha detto quelle orribili e sbagliate parole l’ha fatto dalla strada. È chiaro che si tratta di un caso di razzismo, nessuno può essere preso di mira o isolato per via dei tratti somatici o per il colore della pelle. Noi, ovviamente, accogliamo tutti. La bambina frequenta già da tre anni, è perfettamente inserita all’interno della classe. Spero”, questo l’auspicio del dirigente, “che simili fatti non accadano mai più”.
FOTO: Immagine simbolo











