
Ha destato scalpore e stupore tra le maestranze della Cooperativa Santa Margherita Terra e Sole e la Flai Cgil che quelle maestranze rappresenta, l’interpellanza presentata in Consiglio Regionale della Sardegna circa la presenza di metalli pesanti nei terreni e nelle falde acquifere del territorio di Sarroch, che secondo l’interpellanza, sarebbe la causa della chiusura di tante aziende agricole e zootecniche e la perdita di consistenti fette di mercato, anche oltre Tirreno, dei “famosi pomodori di Pula”. La segretaria provinciale Flai Rita Poddesu sottolinea che "nel settore agricolo sardo, ma anche nel territorio oggetto dell’interpellanza, esistono certamente delle criticità, che sono legate: al blocco del sistema creditizio che mette in pericolo la sopravvivenza delle aziende; all’assenza di una politica di sostegno al settore dell’orto frutta da parte della Giunta Regionale; alla presenza diffusa della pratica del lavoro nero e irregolare, che condizione e droga il mercato; alla scarsa capacità di molte aziende di investire in innovazione e ricerca". Però è opportuno evidenziare il fatto che la stragrande maggioranza delle aziende agricole del territorio hanno avuto la capacità, la voglia e il coraggio di puntare sulla sicurezza, sulla salubrità e sulla qualità dei loro prodotti, e cosa certamente non secondaria sul rispetto delle norme contrattuali e sulla ricerca delle buone pratiche sociali condivise. Tutto ciò è stato possibile perché oltre 100 aziende del territorio hanno acquisito la consapevolezza di creare, attraverso l’associazionismo, un sistema di filiera, di controllo della qualità delle loro produzioni, e dei disciplinari, che li mettesse al riparo dai pericoli di immettere nel mercato dei prodotti “indifferenziati”. Per queste ragioni oggi i “pomodori di Pula” sono famosi nel mondo, ed è per queste ragioni che i consumatori sono e dovranno stare tranquilli sulla qualità e sulla sicurezza sanitaria dei prodotti consumati, anche perché sono costantemente sottoposti a rigidi controlli e analisi svolte da organismi indipendenti. L’interpellanza presentata, ha provocato un danno importante al buon nome dei prodotti e dei lavoratori che di quel sistema traggono sostentamento, pertanto diventa indispensabile che su tale argomento venga fatta chiarezza con gli stessi mezzi, anche di informazione, con cui la notizia è stata data.