Una patata bollente? No, rovente, roventissima, come la sabbia “bollita” dal sole a luglio e agosto: il futuro del Poetto nell’estate del Coronavirus continua a tenere banco. E le polemiche non mancano. Dopo la proposta (poi ritirata anche ‘grazie’ alla rivolta social) di Confesercenti, l’apertura dell’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa, “I titolari degli stabilimenti sardi sono vittime del Coronavirus, bisogna dargli più spazio in spiaggia” e l’ipotesi del suo pariruolo al Comune di Cagliari Alessandro Sorgia, spiaggia gratis, ma i controlli potrebbero farli i titolari dei baretti”, arriva la durissima presa di posizione di Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc. Il concetto è semplice: “tutti i litorali devono essere liberi nelle zone dove sono già liberi, incluso il Poetto di Cagliari”. Frau ci va giù durissimo: “Siamo alla follia pura, l’Italia è ancora una repubblica democratica? Siamo pronti a fare le barricate e ad incatenarci se aumenteranno gli spazi a stabilimenti balneari e baretti, la spiaggià libera è libera e non può nemmeno essere a tempo. Paghiamo le tasse abbiamo il diritto di usufruire dello spazio, demaniale, per farci i fatti nostri, ovviamente nel rispetto delle leggi e delle prescrizioni anti Coronavirus”.
“Tutti dobbiamo adeguarci al Covid, diventato la nuova ‘peste del 2000’, ma nessuno pensi di ribaltare l’onere di eventuali affari andati a male ai privati sulla collettività”, afferma Frau, che ipotizza (pur senza, almeno sinora, nessun atto concreto da parte di nessuna autorità ufficiale) che l’eventuale aumento di concessioni per avere in cambio i controlli degli accessi possa comportare, in automatico, nuove spese per i cittadini: “Sto ricevendo tantissime lamentele all’ipotesi di spiagge non più libere in alcuni tratti. Molte persone sono preoccupate, per mesi non hanno lavorato e ora, dal nostro punto di vista, corrono il rischio di vedersi privati di un’altra libertà. Se alla fine dovesse essere così, sia sulla spiaggia del Poetto sia su qualunque altra spiaggia, invitiamo tutti a praticare la disobbedienza fiscale”. Tradotto: stop al pagamento delle tasse.











