Poetto a numero chiuso a Cagliari, rivolta sui social e Confesercenti ritira la proposta

L’indignazione dei cagliaritani su Facebook sui social seppellisce l’ipotesi del Poetto a numero chiuso e all’ingresso col ticket. Confesercenti straccia la proposta e ammette: “Non l’abbiamo mai spedita al Comune. La ritiriamo”


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La rivolta sui social seppellisce l’ipotesi del Poetto a numero chiuso e all’ingresso col ticket. Confesercenti ritira la proposta e ammette: “Non l’abbiamo mai spedita al Comune. La ritiriamo”.
E’ bufera sul contingentamento della spiaggia libera al Poetto. L’idea, in linea con le indicazioni dell’Inail, parlava di parchimetri, tagliandi e fotocellule per garantire la rotazione in una spiaggia libera a numero chiuso. Non è la prima volta che Confesercenti manda proposte alle amministrazioni e i suggerimenti dell’associazione di categoria non restano lettera morta ma anzi vengono apprezzati trovano conferma negli atti  degli enti locali. Prima erano circolate indiscrezioni sul documento, confermate da fonti qualificate di Confesercenti, che hanno ipotizzato (ma solo verbalmente) anche una tariffa simbolica (“10 centesimi”) per la fruizione della spiaggia.

In serata circolava il documento datato 12 maggio 2020 e spedito all’assessore al Turismo Sorgia. La pubblicazione ha scatenato una rivolta sui social network da parte di cagliaritani indignati per il contingentamento e l’ipotesi del ticket. L’esponente della giunta Truzzu dichiara di non averlo mai ricevuto. E oggi Confesercenti fa chiarezza: “Non gliel’abbiamo mai mandato. Ritiriamo al proposta, a nostra intenzione è quella di analizzare quanto previsto dal regolamento previsto dall’INAIL, uscito ieri, in base al quale comunque bisogna ripensare, purtroppo, anche la fruizione delle nostre spiagge rispetto

all’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19. Il documento che è circolato (e che non abbiamo fatto in tempo neppure a condividere con l’Assessore Sorgia), era una mera proposta che, visto il polverone, verrà ritirata. Stiamo studiando alcune
ipotesi, che condivideremo con il Comune di Cagliari e con gli operatori. Resta però il problema determinato dalle regole stringenti che l’INAIL ha fatto uscire proprio ieri e con le quali, purtroppo, bisognerà fare i conti. L’emergenza sanitaria
sta cambiando forzatamente le nostre abitudini e dovremo ragionare su sistemi che ci aiutino a vivere anche le nostre spiagge in modo differente.
Non sarà facile, probabilmente ci aiuterà la tecnologia, ma l’importante è che ognuno di noi si senta parte integrante di questo cambiamento forzato” conclude Medda”. Decisive le proteste. Sarà ora l’amministrazione comunale decidere come calare nel contesto cagliaritano le indicazioni dell’Inail.


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