Piste ciclabili e biciclette a Cagliari: commercianti – una parte molto consistente – contrari alle corsie riservate e tra gli abitanti in città c’è una fetta di “amanti incondizionati” dell’automobile. La futura pista in viale Sant’Avendrace e quelle già esistenti in via Dante, via Campania e in altri chilometri cittadini non piacciono a tutti. “Oggi, ma il futuro è chiaro: tra dieci anni anche Cagliari sarà una città invidiata, a livello di mobilità sostenibile, a livello europeo”. Parola-speranza di Virgilio Scanu, presidente cittadino della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta). Da anni in prima linea per la difesa di chi preferisce la bici all’auto, Scanu è netto: “Con viale Sant’Avendrace, viale Trieste e via Roma sarà completato l’anello ciclabile cittadino. Cagliari è percorribile in bici al novanta per cento, nonostante sia, a livello nazionale, la città con il più alto utilizzo dell’auto propria. Oltre l’80 per cento, rispetto al sessanta di Roma”.
Oltre i dati da snocciolare, però, c’è da fare i conti con chi vede piste ciclabili e bici come il fumo negli occhi. Soprattutto in una città con molti anziani: “Le loro esigenze sono chiare, è stata fatta una politica positiva anche sulle pedonalizzazioni”, ma manca qualcosa. Cosa? “Il sindaco ha una grande opportunità, governa Cagliari e la Città metropolitana. Tutti i sistemi di mobilità sostenibile devono essere interconnessi. Pullman, metro, bike e car sharing, car pooling. Bisogna creare parcheggi nelle zone limitrofe di Cagliari, il problema sono le 160mila auto in entrata. Solo così si può fare davvero un salto di qualità internazionale”. Per Scanu “le contrapposizioni non servono. Molti cagliaritani utilizzano l’auto per una questione culturale, quando il novanta per cento della città è percorribile in bici”, sostiene.
Ma i contrari ci sono, comunque la si voglia mettere. Il numero uno della Fiab del capoluogo sardo porge un ramoscello d’ulivo: “Gli errori non sono mai solo da una parte, ne commettiamo anche noi ciclisti come i pedoni e gli automobilisti. Bisogna smetterla con i conflitti, serve maggiore attenzione da parte di tutti e non vedere solo il proprio orticello ma lo sviluppo della città. Tutti”, assicura Scanu, “vogliamo una Cagliari più vivibile e sana. No agli estremismi e agli insulti”.










