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Home cultura

Pierfrancesco Favino in ¨ “Il Servo per due” di Richard Bean

di Redazione Cagliari Online
20 Giugno 2017
in cultura

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Storie di malavita e incaute passioni, per una moderna versione di un classico del Settecento: sbarca nell’Isola – da mercoledì 22 gennaio alle 20.30 fino a domenica 26 gennaio nel cartellone de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari – “Servo per due/ (One Man, Two Guvnors)” di Richard Bean nella mise en scène de Gli Ipocriti e REP/ Gruppo Danny Rose con la regia di Pierfrancesco Favino, anche protagonista sul palco insieme agli attori del Gruppo Danny Rose, e Paolo Sassanelli.
Dopo il debutto – in prima regionale – mercoledì 22 gennaio alle 20.30 (Turno A) lo spettacolo sarà replicato al Teatro Massimo di Cagliari giovedì 23 gennaio alle 20.30 (Turno B); venerdì 24 gennaio alle 20.30 (Turno C); sabato 25 gennaio sempre alle 20.30 (Turno D) e infine domenica 26 gennaio alle 19 (Turno E).
INCONTRO CON GLI ARTISTI. Pierfrancesco Favino e gli attori del Gruppo Danny Rose saranno protagonisti – insieme al professor Fabrizio Deriu – venerdì 24 gennaio alle 17.30 alla MeM/ Mediateca del Mediterraneo in via Mameli a Cagliari, per un nuovo appuntamento con “Oltre la Scena”. INGRESSO LIBERO (fino a esaurimento posti)

La pluripremiata pièce del drammaturgo inglese, liberamente ispirata a “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, racconta le peripezie di un moderno Arlecchino che per non soffrir la fame cerca di raddoppiare i suoi introiti, offrendo i suoi servigi contemporaneamente a un malavitoso in trasferta e a un noto criminale, e ingegnandosi in ogni modo di non far incontrare i suoi datori di lavoro affinché non scoprano l’inganno.
Se la versione inglese – che ha debuttato con successo di critica e pubblico al National Theatre di Londra nel 2011 ed è ancora in cartellone nel West End (e a Broadway) – è ambientata a Brighton nel 1960, la trasposizione italiana (con traduzione e adattamento di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen e Simonetta Solder) si sposta – o meglio “ritorna” -nel Belpaese, nella Rimini degli Anni Trenta. Nella città di Federico Fellini, il protagonista, Pippo – interpretato da Pierfrancesco Favino – si ritrova disoccupato e affamato, e per sbarcare il lunario finisce con il farsi assumere contemporaneamente da Rocco, un delinquente del Nord Italia di passaggio per affari e da un noto esponente della malavita. Il “servo per due” cerca di sbrigare al meglio i diversi incarichi, ma rischia a ogni istante di confondersi e tradirsi, mentre si preoccupa di evitare che i due padroni si incontrino e scoprano l’imbroglio; quelli a loro volta nascondono segreti traffici e tutto si complica irrimediabilmente, in un susseguirsi di gags e battute, equivoci e scambi di persona che danno vita a situazioni comiche, in un esilarante crescendo che tocca punte grottesche, fino a sfiorare la tragedia, e di nuovo volgere all’ironia.
Una giostra di emozioni – dall’atavica fame di Pippo/Arlecchino all’amore – per uno spettacolo che attinge alla tradizione della commedia dell’arte, per riproporla in chiave contemporanea: in scena con Pierfrancesco Favino, un nutrito cast che schiera (sul palco cagliaritano) Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Haydée Borelli, Claudio Castrogiovanni, Pierluigi Cicchetti, Ugo Dighero, Pierfrancesco Favino, Stefano Pesce, Marina Remi, Diego Ribon, Chiara Tomarelli, Thomas Trabacchi e Valentina Valsania. L’affiatato ensemble – reduce da intensi mesi di prove – comprende anche la piccola orchestra Musica da Ripostiglio, con Luca Pirozzi alla chitarra, voce e banjo; Luca Giacomelli alla chitarra; Raffaele Toninelli al contrabbasso e voce e Emanuele Pellegrini alla batteria, percussioni e voce. C’è anche un pizzico di Sardegna, nel progetto nato dall’incontro tra Pierfrancesco Favino e Marco Balsamo: i costumi portano la firma del cagliaritano Alessandro Lai, allievo di Piero Tosi e Gabriella Pascucci, che spazia dal teatro d’opera al cinema – da Zeffirelli a Ozpetek – e qui si diverte a citare “Amarcord” ma anche i primi film con Vittorio De Sica. Le scenografie che restituiscono l’atmosfera rarefatta di una Rimini rigorosamente Anni Trenta sono di Luigi Ferrigno, il disegno luci di Cesare Accetta e le coreografie di Fabrizio Angelini.

Tra gli elementi originali di “Servo per due/ (One Man, Two Guvnors)” è il modello proposto dal progetto REP/ la Compagnia di Repertorio portato avanti dal Gruppo Danny Rose: un insieme di attori che si scambiano i ruoli, rendendo possibile l’incrociarsi e sovrapporsi delle varie tournée (che nello specifico in realtà si alternano dando forma a un doppio cast). Un modo intelligente e originale per far fronte alle nuove regole del mercato, in cui non esistono quasi più le lunghe tournées e le scritture teatrali durano poco, le repliche sono sporadiche e distribuite nel tempo, con inevitabili coincidenze di date.
Fulcro della vicenda – che si complica tra morti annunciate e smentite, promesse di matrimonio, fughe e delitti – è la figura di Pippo, reincarnazione moderna di Truffaldino/ Arlecchino (alias l’inglese Francis Henshall) che con l’astuzia e sagacia dei servi della commedia antica, tira le fila guardando al suo utile, tra frizzi e lazzi da commedia dell’arte e numeri di clownerie. Un teatro colto e popolare insieme, capace di divertire il pubblico trasportandolo nella raffinata temperie d’inizio secolo (scorso) in un intrecciarsi di parole e note, con canzoni come “Tomorrow Looks Good From Here”, scritta da Richard Bean e Grant Olding, e le elaborazioni sonore dei Musica da Ripostiglio.
Intorno a Pippo (Pierfrancesco Favino) si muovono coppie d’innamorati, albergatori compiacenti, genitori severi, in una trama che pare complicarsi sempre di più salvo poi risolversi, con un perfetto meccanismo teatrale, con soddisfazione di personaggi e pubblico, sullo sfondo di una Rimini misteriosa e affascinante – e vagamente noir.

Tags: Cagliarifavinoteatro massimo
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