Piazza Matteotti, choc dopo lo stupro: “Telecamere e più sicurezza”

Il nostro inviato Alessandro Congia in Piazza Matteotti dopo la notizia choc di una 23enne cagliaritana stuprata: “Mettete subito telecamere in ogni punto, ora le nostre donne hanno paura”


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“Ma è possibile che un sardo non si senta sicuro nella sua terra, sono schifato da quanto successo di recente in piazza Matteotti! Zedda metta subito le telecamere, forze dell’ordine 24 ore su 24 perché sono sicuro che se avessero toccato qualcuna a lui cara sarebbe uscito fuori di testa! Mi sto rompendo, non ho più pazienza, la mia ragazza passa ogni giorno lì per andare a lavoro, inizio a rompermi le …”

TELECAMERE. Commenti e pareri a caldo tra le centinaia pervenute in redazione o nella fan page pubblica di Cagliari Online, dopo il grave episodio di violenza nei confronti di una ragazza 23enne, che si sarebbe forse potuto evitare se Cagliari fosse dotata di telecamere e impianti di videosorveglianza in città, in quell’area potenzialmente pericolosa. Proprio per evitare violenze e aggressioni e aumentare il livello di sicurezza nel capoluogo, sarebbe opportuno improntare un discorso di prevenzione, un sistema di telecamere intelligenti da installare in più punti strategici, collegate ad una centrale operativa in grado di consentire l’intervento immediato delle forze dell’ordine in situazioni come quella dello stupro. Questa mattina, in una splendida giornata di sole, in tanti minimizzano l’accaduto come nulla fosse accaduto: Cagliari è sicura? La gente può stare tranquilla dopo simili episodi o sono fatti di cronaca saltuari nelle strade e piazze cagliaritane?

LE INDAGINI. Un dato di fatto è che sulla vicenda delicata, ancora dai lati un po oscuri, stanno indagando i Carabinieri, (si cercano due presunti autori dell’aggressione, un italiano e uno straniero), dopo l’arrivo della giovane vittima e dei suoi genitori al pronto soccorso del SS. Trinità, a Is Mirrionis, dove i medici (in casi come questi) hanno subito attivato le consuete procedure del percorso “rosa” dedicato alle vittime di violenza sessuale.


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