Se la scrittrice Michela Murgia, nel contestare Il patrocinio del Comune di Tortoli alla presentazione del libro di Magdi Allam, della polemica tra Marcello Orru’ e l’Arc e un altro fatto di cronaca, cita testualmente, annunciando il suo viaggio in Cina ” …Insomma: a chi mi chiede se non ho paura delle condizioni non democratiche della vita in Cina rispondo che la Cina è messa di sicuro male, ma non è che anche a casa mi senta proprio in una botte di ferro” . Forse dovrebbe studiare di più i fatti di cronaca nera che coinvolgono proprio il Regime cinese verso la sua popolazione e gli altri popoli, come quello tibetano, che da decenni subiscono le violenze e la repressione” È’ il commento di Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fdi-An e da anni impegnato nella sensibilizzazione in Italia della causa tibetana”.
La scrittrice Michela Murgia ha infatti pubblicato ieri un post in cui scriveva: “l’amministrazione comunale di Tortolì ha dato il patrocinio a un incontro con il noto campione d’integrazione Magdi Allam che è stato sobriamente intitolato come il suo ultimo libro: “Islam: siamo in guerra”. Il sindaco motiva il patrocinio dicendo che “l’amministrazione intende promuovere l’integrazione tra persone di altre culture e religioni residenti nel comune di Tortolì”. Seriamente, ha detto così. Se non ci credete, nella foto c’è la delibera comunale e la locandina dell’incontro.”
“Pensare che in Cina si sta male ma qui non si è in una botte di ferro – continua Deidda – è sminuire agli occhi di tanti suoi lettori quanto accade oggi, e non un secolo scorso, in Cina. Da noi un Comune può o no rilasciare un patrocinio, si può dissentire o no, una scrittrice può contestare o acconsentire mentre l’altro giorno, un monaco e un ragazzino tibetano di soli 16 anni si sono dati Fuoco per protestare contro l’occupazione cinese e la cancellazione del popolo e della cultura tibetana che avviene nel silenzio del mondo dagli anni 50” ricorda Deidda
“Ogni tanto sarebbe bello personaggi pubblici evitassero questi scivoloni e visto che si contesta l’opportunità di ospitare Allam perché non contribuisce al dialogo tra i popoli (come recita la Murgia) possiamo citare che fine fanno gli Uiguri (popolazione islamica) o i cristiani? Non vi è democrazia, le condizioni di lavoro sono pressoché vicino allo schiavismo, internet non è libero e potremo continuare. Insomma, queste polemiche di casa nostra sono bazzecole. In Cina si muore”













