Oggi è il sabato della vigilia di Pasqua, una festività che per molti rappresenta un momento di pausa e famiglia. Non per tutti, però. Commessi e commesse si preparano a un altro fine settimana lavorativo, almeno in parte. Cristiano Ardau, segretario generale UilTucs Sardegna, traccia un aggiornamento sull’apertura dei supermercati nel capoluogo durante le festività pasquali. La situazione, dice, è abbastanza chiara: “Il giorno di Pasqua saranno praticamente tutti chiusi, se non tutti. Pasquetta regolare apertura, sia mattina che sera”, spiega Ardau. La posizione del sindacato, però, va oltre il singolo calendario: “Essendo sindacalisti dei commessi e delle commesse, da anni sosteniamo che le attività commerciali nei giorni di festa dovrebbero rimanere chiuse. Il servizio non è necessario. La questione è anche di tutela del tempo libero dei lavoratori: “Per questa necessità di forte consumo, i lavoratori sono costretti a rinunciare al giorno di festa, perdendo l’occasione di stare con i propri familiari”.
Ardau distingue poi le attività commerciali da quelle essenziali: “Dobbiamo iniziare a distinguere le tipologie di servizio. A Pasquetta, negli ospedali si lavora ai minimi regimi. Le forze dell’ordine svolgono un compito di sicurezza pubblica, ben diverso. Sulla reale utilità dell’apertura nei giorni festivi, il giudizio è netto: “Si può tranquillamente chiudere il commercio. Anche se non si compra nel giorno di festa non succede nulla. Spesso, in quelle giornate, non si registrano nemmeno grandi incassi, perché la spesa principale viene fatta nei giorni precedenti”. Infine, il nodo economico: “Chi lavora durante le festività incassa solo qualche decina di euro in più. I trattamenti economici sono ormai iniqui: non si rinuncia alla festa per 150 o 200 euro netti, ma spesso per 20 o 30 euro lordi”.