Un’altra giornata orribile in Ucraina, con l’intensificazione dei bombardamenti che lascia poco spazio alla speranza e una conta dei morti civili molto più significativa di qualunque parola: gli ultimi dati ufficiali parlano di oltre 2mila civili ucraini morti dall’inizio degli attacchi. “Dobbiamo fermare questo spargimento di sangue”, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Gli sforzi di Papa Francesco per la mediazione in Ucraina vanno proprio in questa direzione e aprono un importante spiraglio di speranza per riportare la pace. Noi li stiamo incoraggiando e stiamo lavorando insieme anche per costruire dei corridoi umanitari”, ha aggiunto.
Nel pomeriggio, mentre già ci si rassegnava a fare il resoconto di un’altra, ancora più terribile giornata di bombe e distruzione, il colpo di scena: si è deciso di fare un nuovo tentativo e di organizzare un secondo negoziato per la pace, e sul tavolo ci sarebbe il cessate il fuoco. L’incontro sempre in Bielorussia, ma non sembra esserci molto spazio per l’ottimismo. E secondo i media ucraini l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich è a Minsk: l’obiettivo di Mosca sarebbe di riportarlo al potere.
Il presidente ucraino Zelensky, che oggi sarebbe riuscito a sfuggire a un agguato, annuncia intanto che le truppe di Kiev avrebbero ucciso fino ad ora 6mila russi, mentre il ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba ha annunciato che combattenti volontari provenienti da 16 Paesi del mondo stanno arrivando in Ucraina: “Abbiamo mobilitato una coalizione internazionale contro la guerra, che coinvolge già almeno 86 stati e 15 organizzazioni internazionali. 19 paesi stanno dando armi all’Ucraina, molti di loro lo stanno facendo per la prima volta nella loro storia”.











