Un giorno speciale per una poliziotta altrettanto speciale, che nel suo dovere istituzionale, perse la vita durante l’attentato al giudice Polo Borsellino. Nel giorno della Festa delle donne, la Questura di Oristano ha voluto ricordare Emanuela Loi, l’agente di Polizia morta a 23 anni, nel lontano 1992 a Palermo, in quell’orribile attentato di mafia nel quale morirono, oltre al magistrato, altri quattro colleghi della scorta.
Un gesto significativo, con l’intitolazione dell’aula didattica situata al quinto piano degli uffici di via Beatrice d’Arborea. A scoprire la targa, benedetta dal cappellano della Polizia di Stato don Gianfranco Murru, c’erano il questore Francesco Di Ruberto e la sorella della giovane poliziotta di Sestu, Claudia. La figura di Emanuela, medaglia d’oro al valore civile, la prima poliziotta italiana morta in servizio, è stata commemorata dal questore e dal vice prefetto vicario Paola Dessì. Tra i presenti, c’erano anche la commissaria straordinaria della Asl e presidente del centro interistituzionale contro la violenza di genere, Maria Giovanna Porcu, l’assessore dei Servizi sociali di Oristano, Maria Obinu e una rappresentanza del personale del commissariato di polizia ed i vertici provinciali di tutte le forze dell’ordine. Un gesto che nel giorno in cui si festeggiano tutte le donne, rappresenta un grande orgoglio ricordare una giovane eroina come Emanuela Loi.











