Centinaia di persone, in piazza Manno a Oristano, si sono ritrovate per una veglia in ricordo di Chiara Carta, la tredicenne massacrata con più di trenta coltellate dalla madre, Manuela Vinci, 52 anni, ancora ricoverata all’ospedale San Martino dopo il tentato suicidio e, da poche ore, ufficialmente arrestata. In piazza Manno, davanti alla scuola frequentata dalla giovanissima, si sono ritrovati tanti cittadini comuni, i suoi amici, compagni di classe e i professori, tutti con una candela tra le mani. Il tam tam sui social e nelle chat telefoniche ha funzionato: troppo il dolore per una giovane vita spezzata, nella piazza sono arrivati anche molti residenti di Silì, la borgata di Oristano dove sabato pomeriggio è avvenuta la tragedia. Una veglia silenziosa, in attea di dare l’ultimo saluto a Chiara domani pomeriggio, quando ci sarà il funerale e, in parallelo, in tutta Oristano le bandiere saranno a mezz’asta: effetto del lutto cittadino proclamato dal sindaco Massimiliano Sanna.
Tra la folla, illuminata solo dalle candele, anche qualche parente della tredicenne, in religioso silenzio e, come tutti gli altri, con le lacrime agli occhi.











