Aldo Accardo, docente ordinario di Storia contemporanea all’Università di Cagliari e presidente della Fondazione di ricerca Siotto e della Fondazione Memoriale Garibaldi, ha scritto una lettera alla presidente della regione, Alessandra Todde, sul presente e sul futuro dell’oncologico Businco, definito un “ologramma” dall’assessore della Sanità Bartolazzi. Eccola di seguito.
“Onorevole presidente, ritengo dovere civico esprimerle pubblicamente, firmando con nome e cognome, la mia profonda indignazione per la leggerezza, la superficialità e la mancanza di sensibilità dell’assessore regionale alla Sanità nel definire (in una sede istituzionale, non in una osteria) “ologramma” l’ospedale oncologico di Cagliari. Le parole dell’assessore – sottolinea Accardo – sono piombate sui pazienti e sui loro familiari (ne sono testimone e non consento a nessuno di negarlo) in modo devastante, creando sconforto, paura, disperazione e disorientamento. È stata colpita nel profondo la speranza di persone che lottano giornalmente col dolore. Un padre si chiedeva affranto se far curare il figlio in Sardegna non fosse stata una scelta miope: se non sarebbe stato meglio fare debiti, vendere la casa e portare il figlio fuori. Onorevole presidente, le è sfuggito questo aspetto?”, chiede Accardo, facendosi evidentemente portavoce del disagio di tantissimi sardi.
“L’arroganza di chi è stato catapultato a dirigere la sanità in Sardegna, al di là della attribuzione all’assessore in tutta l’isola di un nomignolo volgare ed irripetibile, ha destato negli ambienti medici e qualificati un vero e proprio disgusto (riporto la parola scritta in un articolo pubblico da un autorevole oncologo). Non mi interessano le questioni di bassa politica, non mi interessa una mozione di sfiducia il cui unico risultato non potrà che essere quello di indurre una maggioranza (sebbene molto poco convinta) a schierarsi compatta in difesa dell’assessore, mi interessa rilevare che la responsabilità politica è in capo a lei, presidente della Regione, che è chiamata a dar prova di essere al di fuori di ogni tipo di condizionamento (sia romano, sia interno), per rispondere come doveroso alla richiesta di una guida capace ed autorevole di un settore fondamentale della vita dei sardi”, conclude Accardo.
Aldo Accardo