Omicidio di Maracalagonis, filmato l’incontro tra la vittima e il presunto assassino

Ecco chi è la persona fermata per l’omicidio dell’80enne di Maracalagonis


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Maracalagonis, fermato dalla Polizia di Stato il presunto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Pintore.

Era il 6 marzo quando, verso le ore 09.20, in località Monteghidda, zona Riu Loi, Giuseppe Pintore, 80 anni, è stato attinto mortalmente da due colpi di arma da fuoco, uno all’altezza del timpano sinistro e il secondo all’altezza della fronte. Nessun bossolo è stato però rinvenuto.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari, nella persona del Sostituto Procuratore Dr. Emanuele Secci, e condotte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di individuare il presunto responsabile in Salvatore Mameli, nato a Maracalagonis, 69 anni, incensurato.

Alla identificazione dell’uomo si è giunti attraverso una analisi minuziosa delle varie telecamere poste lungo il tragitto percorso dalla vittima prima di essere uccisa.

Le indagini dimostrano la presenza all’interno dello stesso bar dei due uomini, i quali ben si conoscevano e che il giorno dell’omicidio, verso le ore 8.30, hanno fatto colazione insieme, rimanendo all’interno del bar per circa una mezz’ora, per poi uscire quasi contemporaneamente. I due hanno percorso la medesima strada, una statale e poi una interpoderale con direzione Maracalagonis.

Attraverso un esame analitico dei tempi di percorrenza, compiuto grazie alle telecamere, si è visto che Mameli a partire dall’incrocio tra la strada statale e la strada interpoderale, ha anticipato di un minuto esatto l’80enne, il quale si era fermato a parlare, a bordo della sua auto, con altro suo conoscente, che aveva incrociato con la macchina. 

Nonostante tempi di percorrenza diversa, la telecamera presente ha consentito di riprendere il passaggio delle due auto a distanza immediata, quasi ad ipotizzare che Mameli avesse volutamente rallentato per attendere la vittima.

A distanza di circa un centinaio di metri dal luogo dove sono state notate le due auto verrà poi consumato l’omicidio di Pintore.

In sede di escussione, Mameli ha reso dichiarazioni inattendibili circa i suoi movimenti il giorno dell’omicidio e contraddette da quanto emerso dai sistemi di videosorveglianza analizzati.

L’uomo è risultato regolarmente detentore di un’arma calibro 32. In sede di esame autoptico sono state repertate due ogive frammentate e riconducibili ad un calibro commerciale 7,65.

Nel contesto della perquisizione, oltre a sequestrare l’arma cal.32, priva di munizioni, sono stati individuati debitamente occultati all’esterno del balcone ed avvolti in un rotolo di carta quattro delle munizioni calibro 7,65 che l’arma calibro 32 può esplodere.

La pistola cal. 32, infatti, carica regolarmente nr. 6 munizioni e risultavano mancanti,  pertanto,  due munizioni.

La vittima è stata attinta da due colpi di arma da fuoco.

L’accertamento immediato, operato da personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Cagliari, ha acclarato la perfetta compatibilità quanto a tipologia, dimensioni, peso e per l’impronta di crimpatura dell’ogiva estratta in sede di esame autoptico con l’ogiva estratta da una delle quattro munizioni sequestrate in sede di perquisizione.

Nella giornata di oggi, a seguito di udienza di convalida, il GIP del Tribunale di Cagliari ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mameli, il quale è stato condotto presso il carcere di Uta.


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