Alzi la mano a chi non è mai capitato di trovarsi in un locale per una serata rilassante in coppia o con amici e trovarsi circondato da orde di bambini che scorrazzano urlando e strillando per la sala? I genitori? Assenti o incapaci di controllarli. E la serata relax va in fumo. Ovviamente tutto questo non è colpa dei bambini ma dei genitori che dovrebbero saperli educare. Per evitare tutti questi “fastidi” un fenomeno sempre più diffuso nato in America e poi in tutta Europa è quello dei locali Childfree, letteralmente libero dai bambini.
E sono sempre più diffuse le strutture in tutto il mondo che hanno scelto di personalizzare la propria offerta non accettando bambini. Anche in Italia, è salito alla ribalta delle cronache il ristoratore che vieta l’ingresso ai genitori con bambini maleducati. Questo recita l’ironico cartello affisso alla porta del suo locale a Villa di Triano ” I bambini lasciati incustoditi a correre in giro per il locale che urlano, o in piedi su panche e sedie, disturbano gli altri clienti. Pertanto ci riserviamo il diritto di prenderli in cucina a lavare i piatti con tanto di nastro adesivo sulla bocca”. Firmato “l’uomo nero”.
A far scalpore qualche hanno fa era stato invece un ristoratore romano che aveva di fatto negato l’accesso ai bimbi sotto i cinque anni. Fuori dal suo locale espose un cartello che recitava testuale: “Non è gradita la presenza di bambini minori di cinque anni a causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione”.
Ma non solo bar e ristoranti, anche alberghi e stabilimenti balneari in tutto il mondo. Come riporta il nostro giornale partner quotidiano.net “Una prassi consolidata in mezzo mondo, da Parigi, a Cuba, da Madrid ad Aruba. Il fenomeno ‘childfree’, nato in Usa, si è diffuso un po’ ovunque complice anche il numero sempre crescente di coppie senza figli per scelta e di famiglie single che in Italia, stando agli ultimi dati sono il 21,5% del totale.”








