
Ancora una mareggiata ha travolto il sito archeologico di Nora.
E ora l’allarme viene lanciato dagli studenti dell’Università di Padova che da anni operano negli scavi a Nora: “Da alcuni anni la città è sotto assedio per un processo di crescita del livello marino e di esasperazione dei fenomeni climatici che si combinano e producono eventi eccezionali.
Da anni l’Ateneo di Padova ha intrapreso il complesso studio di queste variazioni del livello marino e dell’acutizzarsi dei fenomeni erosivi dovuti ad eventi straordinari. In questo la collaborazione con la Soprintendenza di Cagliari, l’ENEA di Roma, il CNR di Oristano, il Comune di Pula e altri istituzioni sono risultate decisive.
I ricercatori dell’Ateneo di Padova hanno pubblicato numerosi studi che hanno evidenziato tutti i rischi attraverso mappe e sezioni che evidenziato lo spettro completo delle potenziali criticità idrogeologiche.
Per questo esprimiamo il nostro vivo apprezzamento per l’allarme lanciato oggi dal sindaco Carla Medau e ci auguriamo un pronto intervento da parte degli organi politici e gestionali della Regione per mettere a disposizione mezzi e risorse.
La prima esigenza è la creazione di barriere foranee per proteggere i lati più indifesi della penisola e procedere quindi con i consolidamenti delle strutture ormai pesantemente danneggiate, come la necropoli orientale, il foro, le strutture della spiaggia di Sant’Efisio e altre ancora.
L’Università di Padova è pronta a mettere a disposizione tutto il materiale scientifico prodotto negli ultimi anni (piante, sezioni, batimetrie, rilievi subacquei e terrestri) utile a progettare e condurre un’attenta opera di protezione. Così i ricercatori sono pronti a collaborare con i tecnici del Comune e della Regione, così come con i colleghi della Soprintendenza per valutare il quadro archeologico sottoposto a rischio e intervenire operativamente per fornire supporto scientifico all’esecuzione delle opere.
Secondo calcoli prudenziali si può affermare che il trend attuale può portare in pochi decenni a danni irreversibili e sostanziali alla città antica.
Solo immediati interventi con investimenti mirati potrà invertire il processo. E per questo ci appelliamo alle Istituzioni e ci mettiamo immediatamente al servizio della causa”.