È un dramma che unisce due città e, alla fine, anche due regioni: la Lombardia e la Sardegna. La prima è quella che ha dato i natali a Simone Saddi, 48 anni fa: nato a Magenta ma residente da sempre a Bareggio, nell’hinterland milanese. Lì, Saddi, ha ereditato l’azienda edile aperta da suo padre negli anni Sessanta: Franco, oggi pensionato 77enne, era partito dalla “sua” Pirri nel 1961, appena diciottenne. Erano tutti in vacanza nella “loro” Isola: Simone a Pula, insieme a quella che era, da vent’anni, la sua compagna, e la loro figlia, di appena dodici anni. Papà Franco, per non perdere le preziose radici sarde, a Bareggio è presidente di un circolo sardo dedicato ad Amedeo Nazzari: “Mio figlio non era un novellino delle moto, è una vita che va in giro in sella. Forse il mezzo si è ‘ingrippato’ e lui ha avuto la sfortuna di battere la testa sul guard rail”. Il dramma è avvenuto ieri, verso le 17: Simone Saddi era alla guida della sua Honda 600 quando, all’altezza del ponte della Scafa, è scivolato ed è morto praticamente sul colpo. I soccorsi si sono rivelati inutili.
“Aveva un’ottima attrezzatura e indossava il casco”, ricorda il padre. Sto continuamente piangendo di rabbia, non è possibile che a un esperto di moto come mio figlio possa essere capitata questa tragedia”. I funerali del quarantottenne saranno “doppi”: “Prima una cerimonia per pochi intimi qui a Cagliari, al cimitero di San Michele. Poi sarà cremato e porteremo l’urna a Bareggio, dov’era molto conosciuto e aveva tanti amici. Lì, faremo un’altra cerimonia, sempre in cimitero”.










