Morena Caddeo: “Il bullismo? Può essere fatto anche da un insegnante a un alunno”

Il bullismo? Non è solo quello tra i giovanissimi che  sbeffeggiano, magari, per un difetto fisico: “Esiste il bullismo psicologico che può fare un insegnante ad un alunno. Farlo sentire stupido, sempre impreparato, non all’altezza sino a fargli passare la voglia di studiare”. 
Inizia così il lungo sfogo di Morena Caddeo, 24 anni, residente, lavoratrice e studentessa nell’hinterland cagliaritano.


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Il bullismo? Non è solo quello tra i giovanissimi che  sbeffeggiano, magari, per un difetto fisico: “Esiste il bullismo psicologico che può fare un insegnante ad un alunno. Farlo sentire stupido, sempre impreparato, non all’altezza sino a fargli passare la voglia di studiare”. 
Inizia così il lungo sfogo di Morena Caddeo, 24 anni, residente, lavoratrice e studentessa nell’hinterland cagliaritano. Nel suo profilo social ha scritto un post che, in pochi giorni, è stato condiviso da migliaia di persone e commentato, soprattutto, da chi ha dovuto fare i conti con una situazione frustrante tra i banchi di scuola, dove le prese in giro, l’azione denigratoria è effettuata non dai compagni bensì dall’insegnante, da colui che invece deve motivare, far emergere i lati positivi del giovane affinché concretizzi le sue qualità e getti le fondamenta per il futuro. 
“Non generalizzo ovviamente – specifica Morena – ma non è un fatto raro. È un argomento poco trattato ed è giusto che ora anche noi giovani abbiamo voce in capitolo”. 
Per questo motivo Morena Caddeo ha contattato la redazione di Casteddu Online e “perché ci terrei tanto a fare forza a chi si è sentito ignorante, stupido e sminuito, chi ha creduto che la scuola non facesse per lui, quando in realtà a volte sono i docenti che non si impegnano a capire che gli alunni non sono numeri, ma sono persone”. 
Una esperienza negativa in merito sicuramente ha spinto la giovane a parlare di questo tema, disagio commentato, successivamente, da centinaia di persone, chi per tanti anni ha subito senza trovare, forse, la forza di reagire anche solo parlandone. “Posso dire e affermare che alcuni individui non dovrebbero insegnare perché riescono a demotivare anche la persona con più passione in assoluto. Quindi ogni tanto, bisognerebbe parlare anche di questo.
Personaggi che riescono a manipolare l’autostima dell’alunno perché hanno il suo futuro tra le mani, questo è tanto triste” si legge tra i commenti. 
E ancora: “Non c’è poi peggior bassezza dell’adulto che sfoga le sue frustrazioni sui bambini, porto ancora  i segni psicologici”. 
“Già, è capitato più volte pure a me. Prima alle medie e poi alle superiori con due professori. Per fortuna alle superiori, dopo, ho avuto un’altra professoressa grazie alla quale ho deciso di intraprendere un percorso abbastanza faticoso. Mi sono buttata, nonostante fossi a conoscenza delle mie grosse lacune e delle difficoltà che avrei avuto. Premetto che ho sempre creduto di essere “stupida” in quanto non riuscivo proprio a capire una disciplina in particolare e quei due professori non erano di aiuto, ma adesso ho voti molto alti all’università, ho passato quasi tutte le materie in questione al primo colpo e senza aver avuto professori privati; sono diventata bravina in queste materie e sono vicina alla laurea. Alla faccia di quei professori che non hanno creduto in me e che mi hanno sempre demoralizzata facendomi sentire un’incapace. Devo tutto questo coraggio alla mia carissima professoressa di matematica delle superiori, una persona meravigliosa”.
“Io non vorrei parlare del mio caso in particolare, ma dell’argomento – spiega Morena – in cui la maggior parte dei docenti porta a farci sentire sbagliati, per alcuni ci riduciamo ad un voto e non siamo persone. La cosa peggiore è che succede negli anni dello sviluppo, della crescita, gli hanno in cui gli insegnanti dovrebbero essere maestri di vita, nessuno dovrebbe avere paura, e nessuno dovrebbe sentirsi umiliato in questo modo. 
Io vorrei solo che i docenti avessero più a cuore la grande responsabilità che hanno nelle loro mani, cioè noi stessi e il nostro futuro. Se ci demotivano loro e ci fanno sentire incapaci è tutto perso”.


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