Monumenti Aperti compie vent’anni, un traguardo importante che premia tutta la Sardegna.
Dal 23 aprile al 29 maggio, da nord a sud delI’Isola lungo cinque fine settimana, in 45 comuni 13.000 volontari, in massima parte studenti di ogni ordine e grado, apriranno gratuitamente le porte e racconteranno le storie di quasi 700 luoghi della cultura per la più grande festa di valorizzazione dei beni culturali e del volontariato della nostra regione.
Un successo popolare che in questo ventennio ha confezionato numeri che testimoniano il forte impatto che la manifestazione ha sul territorio regionale e che è sintetizzabile in alcuni numeri chiave:
3 milioni di visite guidate realizzate gratuitamente da 100.000 studenti e 50.000 volontari che hanno riscritto e raccontato 1000 monumenti in 119 amministrazioni comunali.
Un entusiasmo, che da qualche anno ha contagiato anche il Piemonte dove sono tre le amministrazioni, tutte nella provincia di Cuneo, che aderiscono alla rete della manifestazione.
Questo il calendario completo: 23/24 aprile: Carloforte, Milis, Sant’Antioco, Sardara; 7/8 maggio: Alghero, Capoterra, Carbonia, Gonnosfanadiga, Marrubiu, Oristano, Pula, Sadali, San Gavino, Monreale, Sanluri, Sassari, Villasimius; 14/15 maggio: Arbus, Bosa, Cagliari, Guspini, Lunamatrona, Ozieri, Padria, San Giovanni Suergiu, Sennori, Serramanna; 21/22 maggio: Cuglieri, Dolianova, Iglesias, Olbia, Porto Torres, Portoscuso, Quartucciu, Siddi, Villanovafranca; 28/29 maggio: Buggerru, Ploaghe, Quartu Sant’Elena, Selargius, Serdiana, Settimo San Pietro, Telti, Tortolì Arbatax, Usini, Villamassargia, Castiglione Tinella (CN), Mango (CN), Santo Stefano Belbo (CN)
Dei 48 comuni sono 5 quelli che partecipano per la prima volta: Milis, Villasimius, Lunamatrona, Usini e Castiglione Tinella (Piemonte).
TRA I NUOVI MONUMENTI SEGNALIAMO
Impossibile riassumere le centinaia di monumenti e beni naturali. Fra i tanti segnaliamo la Spiaggia di Porto Giunco a Villasimius, Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, l’area archeologica delle Terme Maetzke a Porto Torres, il campanile della chiesa di San Ponziano a Carbonia che sarà visitabile fin quasi alla cima e il Tophet a Sant’Antioco.
LA MANIFESTAZIONE
L’edizione 2016 è coordinata da Imago Mundi Onlus e soprintesa da un qualificato Comitato Scientifico Promotore composto da Consiglio Regionale della Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorati del Turismo e della Pubblica Istruzione e Beni Culturali, Soprintendenza Archeologica e Polo Museale della Sardegna, Archivio di Stato di Cagliari, Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna, Provincia di Cagliari, Comune di Cagliari, Camera di Commercio di Cagliari, l’Università degli Studi di Cagliari e Sassari, CTM Spa e ANISA. Non cambia la formula della manifestazione che punta a valorizzare siti spesso sconosciuti o inaccessibili in altre occasioni, affidando la narrazione del patrimonio storico artistico e naturalistico principalmente agli studenti, dalle scuole elementari all’università, che rappresentano l’80% circa dei volontari coinvolti.
Un lungo percorso, quello che riassume la storia di questa manifestazione che nata a Cagliari nel 1997, grazie all’iniziativa della Associazione Ipogeo e subito dopo di Imago Mundi, ha saputo coinvolgere numerose amministrazioni comunali. Se infatti nel 2001 ci fu la prima edizione “allargata” alla quale, oltre al capoluogo, parteciparono ufficialmente anche Alghero, Capoterra e Sanluri, da allora ad oggi sono 119 i comuni che almeno una volta hanno preso parte a Monumenti Aperti.
Monumenti Aperti è ormai considerato un appuntamento fisso non solo perché è una straordinaria occasione di riscoperta del territorio e delle proprie radici, ma anche perché è un’importante opportunità di crescita e sviluppo turistico. La manifestazione ha infatti dato il suo contribuito ad accrescere la consapevolezza e la visibilità delle ricchezze archeologiche, storiche ed ambientali del nostro territorio.












