La risposta non si fa attendere: “La qualità di un amministratore non si misura solo dai titoli accademici o professionali, ma soprattutto dall’impatto positivo del suo progetto politico e dalla capacità di rispondere ai bisogni della comunità”. Ancora malumori a suon di post, gli ultimi sono stati scaturiti dal curriculum pubblicato in una pagina dedicata alla città, commentato con un quesito che poco spazio lascia all’immaginazione. Nessuna violazione di privacy, il contenuto è pubblico e si può reperire sul web, come quello di tutti gli amministratori pubblici, quel che ha fatto storcere il naso è la domanda se il “suo percorso formativo e professionale” sia in linea con
gli “incarichi strategici che ricopre”.
Numerosi gli attestati che esprimo solidarietà al vicesindaco Saverio De Roma, il consigliere più votato alle ultime elezioni amministrative di giugno, con 400 preferenze che hanno confermato il suo percorso politico. La risposta di De Roma non si è fatta attendere: “La Costituzione italiana, all’art. 51, garantisce il diritto di accedere alle cariche pubbliche in condizioni di uguaglianza, favorendo così la partecipazione democratica anche a chi non possiede titoli o qualifiche specifiche. Questo principio è fondamentale perché permette a chiunque, se votato dai cittadini, di ricoprire ruoli pubblici sulla base della propria visione, del proprio impegno e del proprio progetto politico, senza esclusioni discriminatorie.
La qualità di un amministratore non si misura solo dai titoli accademici o professionali, ma soprattutto dall’impatto positivo del suo progetto politico e dalla capacità di rispondere ai bisogni della comunità. Il progetto politico e la passione civile rappresentano valori essenziali e imprescindibili che ritengo siano superiori a qualsiasi certificazione formale.
La conoscenza del territorio, dei suoi problemi e delle sue risorse è una qualità che si sviluppa solo tramite il contatto quotidiano con i cittadini e la vita amministrativa locale. È importante pertanto sostenere la democrazia partecipativa, quella che consente a qualsiasi cittadino di mettersi a disposizione della comunità in modo attivo. Questo approccio dà voce anche a chi proviene da percorsi meno tradizionali, arricchendo la politica locale con prospettive diverse e soluzioni innovative.
Vorrei concludere questo messaggio con un richiamo alla fiducia nella capacità dei cittadini di valutare le persone non solo per i loro titoli, ma per la dedizione, l’impegno e i risultati ottenuti. I principi democratici, in fondo, si fondano proprio su questa fiducia e sull’importanza di riconoscere il valore delle persone per ciò che fanno per il bene comune”.











