Medas, sàbios, imparis. Molti, saggi uniti e non pocos locos y mal unidos come vorrebbe l’affermazione di spagnola memoria. Ma neanche la più eloquente in limba ‘centu concas centu berrittas’ , con cui spesso ci si riferisce quando si parla di disunità di pensiero soprattutto all’interno degli stessi partiti indipendentisti sardi. Ed è anche per questo che che nasce, presentata ieri a Cagliari, ‘Verso l’alternativa nazionale’, un nuovo corso politico indipendentista, una nuova prospettiva di condivisione tra forze politiche ispirata ai principi di autodeterminazione che mette insieme movimenti politici: Fronte Indipendentista Unidu, Gentes, Progetu Repùblica de Sardigna (ProgReS), Sardigna Libera e Sardigna Natzione Indipendentzia.
“Da mesi siamo impegnati in un percorso di condivisione che ha tentato di coinvolgere il maggiore numero di forze e vada oltre le divisioni e gli antagonismi- spiegano in una nota stampa in italiano e in limba -. L’intento è creare un nuovo ambito, un’alternativa al sistema politico italiano per denunciarne il fallimento che ha trasformato la Sardegna in periferia della periferia e ha convinto il popolo sardo di essere ininfluente per le sorti della propria stessa terra”.
I valori del movimento sono il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo, il rispetto dei diritti civili e politici e umani, il rifiuto delle ideologie basate su violenza e razzismo, no interessi partitici, democrazia e pluralità.
Via quindi a conferenze aperte in tutta l’isola per la presentazione del nuovo corso civico indipendentista. La priorità fanno sapere è “creare una rete popolare con migliaia di occhi, orecchi e teste pensanti per cambiare il volto della Sardegna”.











