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Il maxi incendio che ha distrutto circa seicento ettari di macchia mediterranea, mettendo in pericolo anche agriturismi e bed and breakfast, porta il Comune di Tortolì a dichiarare lo stato di calamità naturale. Questione di ore, basterà attendere il Consiglio comunale convocato per questo pomeriggio. E la conta dei danni si avvicina: il rogo – che sarebbe divampato a causa dell’imprudenza di un agricoltore, che avrebbe bruciato delle stoppie in un periodo dell’anno totalmente vietato – ha incenerito gran parte delle colline che affacciano sul lido di Orrì. E, mentre la procura di Lanusei è pronta ad accendere i suoi fari sul caso, con tanto di fascicolo per incendio doloso – al momento contro ignoti – scende in campo anche la Regione.
A Villa Devoto il presidente Christian Solinas, insieme all’assessore regionale dell’Agricoltura Gianni Lampis, hanno firmato un accordo con Protezione Civile, Corpo Forestale e, soprattutto, associazioni venatorie – che nell’Isola contano poco meno di quarantamila iscritti -. “Devono essere i custodi del territorio, pronti a segnalare eventuali situazioni di pericolo”. Le associazioni che hanno firmato l’accordo sono l’Unione cacciatori Sardegna, Caccia Pesca ambiente, Federazione italiana della caccia, Unione nazionale pesca e tiro e Libera associazione sarda della caccia.