Maria Beatrice di San Sperate, cuoca in lacrime: “Disoccupata a 52 anni, dovrò lasciare la mia Sardegna”

Maria Beatrice Addaris, per sedici anni, ha lavorato come cuoca nelle carceri sarde. Prima Buoncammino, poi Uta: “La mia azienda ha avuto problemi, per me e i miei colleghi è arrivata la sospensione. Ho un mutuo da pagare e non ho più lo stipendio, dovrò andare via lasciano mia mamma da sola”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Sedici anni trascorsi a preparare primi, secondi e contorni per le guardie carcerarie, “prima a Buoncammino e poi a Uta”. Da oggi, però, Maria Beatrice Addaris, 52enne di San Sperate, non ha più quel lavoro che le ha consentito di vivere, comprarsi una casa accendendo il “classico” mutuo infinito e, soprattutto, mangiare. L’azienda per la quale lavorava “ha iniziato a creare problemi sin dal 2016, attualmente sono in credito nei miei confronti di due mesi e mezzo di stipendio, circa tremila euro”. Soldi che mancano e che fanno entrare la cuoca nel vortice della disperazione: “Non ho ancora ricevuto il Tfr e le ferie, anzi, non so proprio se potrò avere la mia liquidazione”. Parla già al passato perchè sa, la Addaris, che a breve quasi sicuramente riceverà la lettera di licenziamento. A meno di miracoli, s’intende: oggi c’era anche lei insieme alla Cgil a manifestare davanti alla sede del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. E allora, bisogna iniziare a fare i conti con un futuro tutto da “cucinare”.

 

“Ho ancora tre anni di mutuo della casa sulle spalle, ogni mese devo spendere 560 euro e l’ultima rata non l’ho potuta pagare. Alla mia età chi mi prende? Dovrò partire fuori dalla Sardegna, lasciando qui i miei affetti”. Che, da single, sono “mia mamma, le mie sorelle e i miei fratelli”, confessa la donna, “cercherò anche di affittare la cas per la quale sto pagando, sennò rischio di perdere anche quella”.