Marco Mereu, 38 anni, psicoterapeuta, ai microfoni di Radio Casteddu espone come si sta vivendo la situazione legata alla pandemia dal punto di vista psicologico: “Sicuramente c’è un forte senso di frustrazione, di angoscia e preoccupazione.
Queste emozioni sono la reazione a questa situazione di emergenza che da quasi un anno ci coinvolge. Ma è chiaro che la risposta che abbiamo a questa situazione è soggettiva quindi dipende molto da come ognuno di noi la vive e quali risorse mette in gioco nel rispondere alla quotidianità difficile.
I bambino, gli adolescenti nella loro ingenuità non hanno la capacità di preoccuparsi, quello è un qualcosa che si acquista con l’età adulta; possiamo dire che il lockdown ha bloccato i ragazzi a casa con l’impossibilità di trovarsi all’interno del contesto scolastico. Con la didattica a distanza si è accentuato l’uso dei social che oggi non vengono utilizzati solo dai bambini e dagli adolescenti ma anche dagli adulti. Questo è un periodo storico molto difficile, i social ci permettono per esempio di non essere mai soli, di essere sempre a contatto con qualcuno. Siamo nell’epoca dell’onnipotenza dove chiunque può dire qualsiasi cosa ed essere potenzialmente notato, visto in ogni parte del mondo”.
Risentite qui l’intervista a Marco Mereu del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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