Quattro anni e mezzo per il direttore amministrativo dell’Aias Vittorio Randazzo e per la responsabile della struttura, Sandra Murgia. Queste le richieste di condanna formulate, ieri, dal pm Liliana Ledda. La vicenda è quella dei maltrattamenti e lesioni ai pazienti dell’Aias di Decimomannu: nel 2014 era arrivata alla procura la segnalazione di una lavoratrice, poi nel 2015 I carabinieri del Nas avevano piazzato telecamere all’interno della struttura, registrando gli insulti e i colpi inferti da alcuni dipendenti ai ricoverati. Ieri, appunto, la richiesta dei 4 anni e sei mesi, motivata dal fatto che Randazzo e Murgia non potevano non sapere ciò che accadeva all’Aias di Decimomannu. Per gli avvocati difensori l’appuntamento per la “replica” è fissato per il ventisei aprile prossimo.
“La nostra tesi si basa su un dato oggettivo”, spiega l’avvocato Leonardo Filippi, difensore di Randazzo, “in ogni struttura Aias c’è un direttore amministrativo e uno sanitario, chi sta a Cagliari non può sapere cosa accade a Decimomannu se non viene informato. Anzi, appena lo ha saputo, il mio assistito ha subito disposto dei provvedimenti disciplinari nei confronti di chi ha sbagliato”.











