Sedici morti, sedici vite spezzate. Tra le vittime del nubifragio che si è abbattuto sulla Sardegna seminando terrore e distruzione, ci sono donne, uomini, bambini e giovani il cui destino ha messo fine ai loro sogni. Il Consiglio dei ministri ha proclamato il lutto nazionale in onore di questi “eroi” della vita quotidiana, morti nella speranza di salvarsi. Il ciclone Cleopatra, con la sua violenza, ha invece ucciso le loro speranze, li ha strappati dalle braccia di chi li amava ed oggi può solo ricordare il loro sorriso. Nessuno vuole immaginare quei corpi travolti dall’acqua, da una quantità che di solito arriva in media nell’arco di sei mesi, una furia in grado di travolgere tutto ciò che incontra e quindi, di uccidere. In provincia di Olbia sono tredici le croci nel cuore degli abitanti. Molti di loro conoscevano la famiglia Fiore, sterminata nel crollo di un argine sulla strada provinciale 38 tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino.
Bruno Fiore, è morto nel crollo del terrapieno sulla strada provinciale 38 tra Olbia e Tempio Pausania. Fiore, 68 anni, era originario di Buddusò. Con lui, in quei drammatici momenti, c’erano la moglie, Sebastiana Brundu, di 61 anni e originaria di Luras e la consuocera Maria Loriga, di 54. La famiglia Fiore era nota in città: per decenni aveva gestito alcune cave nella zona. Altre vittime del nubifragio avevano un legame di sangue.
In località Rieca, nei pressi di Telti, sono stati padre e figlio a perdere la vita, Francesco Mazzoccu, 35 anni ed il figlio Enrico di tre anni e mezzo. Sono morti abbracciati. “Quando l’ondata è arrivata il padre si è gettato fuori dalla macchina con il piccolo in braccio – racconta chi è sopravvissuto alla tragedia -. Abbiamo visto che lo teneva forte, aveva paura scivolasse e annegasse. Lo teneva sotto il giubbotto, per proteggerlo, per salvarlo”. Il 35enne era un atleta, amava lo sport e adorava il suo bambino. Lasciano Carolina, giovane mamma e moglie. E, ancora una volta, nel tristissimo elenco di chi ha perso la vita in Sardegna, ci sono madre e figlia.
Patrizia Corona, 42 anni e la piccola Morgana Giaconi di due. La loro morte è stata una delle prime a rientrare nel tragico bilancio delle prime 24 ore del nubifragio: lunedì si trovavano a bordo di una Smart che è stata travolta da acqua e fango in località Bandinu, in via Cina. Il compagno della donna – un poliziotto – che si trovava con loro, è invece riuscito a salvarsi.
Anna Ragnedda, una pensionata di 83 anni, è invece stata trovata senza vita nella sua abitazione. Viveva al pianterreno in via Lazio 103. Malata, si spostava nel suo piccolo appartamento grazie ad una sedia a rotelle. Si era rifugiata in camera da letto quando l’acqua ha raggiunto la casa: chi abita nella stessa palazzina è riuscito a salire sul tetto, mentre la donna è rimasta da sola, impotente. Un’altra donna, Maria Massa, di 88 anni, è deceduta nel suo appartamento di via Romania, sembra per essere caduta dal balcone: è stata trovata in un canale. A non avere praticamente alcuna possibilità di salvarsi, quindi, coloro che si trovavano ai piani terra e negli scantinati.
Come un’intera famiglia brasiliana residente ad Arzachena: il seminterrato nel quale abitavano è stato sommerso da tre metri d’acqua e tutti gli occupanti – Isael Passoni e la moglie Cleide, entrambi di 42 anni, e i due figli, Weriston di 20 e Laine Kellen di 16 – sono rimasti intrappolati morendo annegati. Quando all’alba sono arrivati i soccorsi le stanze in cui abitavano erano completamente piene d’acqua. La furia del ciclone aveva portato via le stoviglie della cena, i libri, le foto del Brasile. Ma i corpi erano ancora lì. Stava scortando un’ambulanza, invece, Luca Tanzi, poliziotto della squadra mobile 44enne di Nuoro. Il terribile incidente che l’ha ucciso sul colpo è avvenuto sulla strada Oliena-Dorgali. Gli altri tre agenti a bordo sono gravi. Tanzi viene definito un ufficiale modello, apprezzato dai colleghi ma anche dagli atleti allenati per la Nuorese nel tempo libero. Un eroe dei giorni nostri, morto mentre cercava di aiutare gli altri. Aveva due figli, di 11 e 7 anni.
Una donna di 87 anni, Maria Frigiolini, costretta su una sedia a rotelle, è morta nella sua casa allagata a Torpè, sembra per un attacco di cuore. Ma il dramma non ha risparmiato la provincia di Oristano: una donna di 64 anni, Vannina Figus, è stata trovata morta nella sua casa allagata a Uras. E’ stata la prima vittima del nubifragio, sorpresa dal ciclone nello scantinato in cui incautamente aveva cercato riparo con il marito, quest’ultimo è in condizioni gravi, ma vivo.