La festa che si macchia di sangue, che finisce in tragedia e che ha segnato la vita di una famiglia che non vedrà mai più il figlio rientrare a casa: un’Isola che si stringe ai genitori e alla sorella, l’Ogliastra che spegne le luci e annulla tutte gli eventi in programma per i prossimi giorni. È il lutto di tutti, che impone di fermarsi e riflettere perché non si può andare a una sfilata di carnevale e non rientrare più a casa. Inaccettabile. Questo è il sentimento comune espresso dagli amministratori a nome di tutti, da cittadini ed esponenti di tante categorie che, da ieri, invitano a ragionare su quanto accaduto al giovane Marco, il ragazzo che amava gli animali, i cavalli, ben voluto al lavoro, che viveva per la sua famiglia ed era definito “un bravo ragazzo”. Perché allora è morto? Non ci sono risposte, solo lacrime e dolore. E questa impotenza innanzi alla tragedia non può che indurre a una presa di posizione mirata alla riflessione, di tutti, perché non si può morire così. “Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto.
A 22 anni i nostri ragazzi e le nostre ragazze dovrebbero ridere di gioia, scherzare, ballare, dovrebbero essere spensierati, perché è il loro periodo per esserlo” esprime il sindaco di Urzulei a nome di tutta la comunità. “Oggi invitiamo tutti a riflettere, a interrogarci, a capire che il carnevale è divertimento, non morte, non tristezza, non rancore, non deve far piangere una madre, un padre, un fratello o una sorella.
Ci stringiamo attorno ad una famiglia, ad una comunità, a tutta l’Ogliastra e non festeggeremo, perchè siamo increduli e profondamente addolorati davanti ad una tragedia così ingiusta”.
“Oggi non è tempo di festeggiare,
ma di fermarsi e riflettere” riflette anche Ulassai. “Una tragedia così grande ci invita tutti a fare un passo indietro, a pensare ai nostri comportamenti, alla nostra responsabilità verso gli altri, specialmente quando si tratta di convivialità, di condivisione e di momenti di gioia. L’Ogliastra è in lutto, e insieme a Ilbono e agli altri comuni vicini, sentiamo questo dolore come nostro”.
Parole toccanti e ricche di significato anche quelle espresse pubblicamente da Marcella M: “Non possiamo più permettere che la violenza continui a devastare le nostre vite e le nostre comunità. Ogni volta che un giovane viene strappato via, che una famiglia è distrutta, siamo tutti un po’ più vulnerabili. Non ci sono parole per spiegare né giustificare ciò che è successo. C’è solo la consapevolezza che dobbiamo lottare, ogni giorno, per un mondo in cui questi gesti non abbiano mai più spazio”.
E da Arzana la riflessione è la stessa: “La tragedia che ha colpito Ilbono con la scomparsa di Marco Mameli ha lasciato un segno profondo in tutti noi. Nei nostri paesi, dove ci conosciamo uno per uno, una perdita così grande non è solo della famiglia, ma di tutta la comunità. Oggi Marco è il figlio di ognuno di noi, e il dolore che proviamo ci unisce in un abbraccio collettivo alla sua famiglia e ai suoi cari.
Il Carnevale dovrebbe essere una festa, un momento di spensieratezza e gioia, non un giorno segnato dal lutto. Per questo il Comitato che organizza il Carnevale di Arzana ha scelto, con grande sensibilità, di annullare la sfilata di Martedì. Un gesto di rispetto, ma anche un segnale importante in un tempo in cui i valori sembrano sfuggire troppo in fretta. Fermarsi e riflettere è un dovere morale per tutti, ancora di più per noi amministratori, che abbiamo il compito di preservare il senso di comunità e di vicinanza umana.
Il primo marzo resterà nei nostri cuori come il giorno in cui abbiamo toccato con mano quanto il confine tra la festa e la tragedia possa essere sottile. Che questo dolore ci insegni a non dare mai nulla per scontato, a proteggerci a vicenda e a non dimenticare mai il valore della vita”.













