“Spero di poter vivere qualche anno in più, ma per farlo ho bisogno di aiuti che non posso permettermi da sola”. È l’appello straziante di Miria, pensionata invalida di 66 anni, che oggi si trova a combattere una battaglia solitaria contro una malattia devastante, aggravata dalle difficoltà economiche e dall’assenza di supporto.
Miria vive sola, in una condizione di isolamento e di estrema fragilità. La sua storia è un racconto di resilienza, ma anche di sofferenza e speranza. “Tutto è iniziato nel 1988, quando mi è stato diagnosticato un linfoma al quarto stadio,” racconta. “Dopo anni di chemioterapia, radioterapia e trasfusioni di sangue, mi sono ritrovata con danni irreparabili a polmoni e cuore. Oggi vivo costantemente attaccata all’ossigeno e mi attende un trapianto di cuore e polmoni”.
La malattia, però, non si è fermata. “È evolutiva,” spiega Miria. “Ho bisogno di supporti medici per arginare i danni e affrontare ogni giorno con dignità. Tra questi, uno stroller ad alta quota, indispensabile per permettermi di viaggiare in aereo e sottopormi alle visite specialistiche necessarie per valutare il trapianto. Senza di esso, i miei spostamenti diventano impossibili”.
Miria vive senza alcun aiuto, né familiare né assistenziale. Ogni giorno, deve lottare per trovare le risorse che le permettano di sopravvivere. “Sono sola, non ho nessuno che possa aiutarmi,” dice con voce tremante”.
Un appello: “Mi rivolgo a chiunque possa tendermi una mano, anche solo con un piccolo contributo,” implora Miria. “Non chiedo la luna, ma solo la possibilità di affrontare questa malattia con dignità. Chiunque voglia aiutarmi, può contattarmi e mostrerò senza esitazione tutte le mie cartelle cliniche. Voglio che sia chiaro: non cerco pietà, ma un supporto concreto per poter vivere i miei ultimi anni con un minimo di serenità”.
L’appello di Miria è un grido di dolore, ma anche una richiesta di umanità. Nel cuore di una comunità che non può rimanere indifferente, ogni gesto, ogni contributo, può fare la differenza per una donna che ha ancora la forza di combattere, ma non può farlo da sola.
Per chi volesse aiutarla, Miria ha condiviso il suo IBAN: IT13R0760104800001043053287.
“Non posso farcela da sola,” conclude. “Ringrazio di cuore chiunque vorrà darmi anche solo una piccola speranza. Non chiedo altro: una vita degna di essere vissuta, anche nelle difficoltà”.