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“Ci stanno sparando,ci stanno sparando.” Inizia cosi il racconto di un testimone della strage avvenuta ieri a Monaco nella quale hanno perso la vita 10 opersone e 27 sono quelle rimaste ferite. Alessio Pilia 28 enne sardo originiario di Triei è ancora sconvolto da quel maledetto pomeriggio di ieri.
“La mia ragazza lavora nella gelateria del Centro Commerciale dove è avvenuta la strage- racconta- ieri verso le 18:30 mi è arrivato un suo messaggio “Ci stanno sparando”, l’ho chiamata in preda al panico e sentivo gli spari in diretta. Fortunatamente è riuscita a scappare e nascondersi in una casa là vicino.”
Alessio, invece, a quell’ora stava lavorando in un ristorante in centro, i suoi colleghi ancora non sapevano nulla. Poi il caos di notizie. “Si pensava a più attentati, la gente è entrata nel panico – continua – vedevo scappare tutti e riversarsi sulle strade, un attacco di panico generale. Entravano nel nostro locale e cercavano di nascondersi. È stato terrificante vedere per strada un fiume di persone che correva, vedere il terrore nei loro occhi. Una scena molto triste. Monaco è una città cosi tranquilla e civile, un gesto del genere destabilizza tutto.”
Oggi la città è blindata, è lutto nazionale. Il killer, un 19enne, tedesco iraniano, dopo aver sparato all’impazzata si è poi tolto la vita. Nessun legame con l’Isis, nessun attentato, un gesto scellerato di una persona instabile. Almeno secondo le prime ricostruzioni.