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I fiori bianchi sopra la bara, la sua foto con la divisa e il picchetto d’onore dei colleghi forestali, tutti rigorosamente in uniforme. Al primo banco il sindaco Mario Puddu, la presidente della Regione Alessandra Todde e Gianluca Cocco, comandante del corpo forestale sardo. E, poi, i parenti e tantissimi amici. C’erano tutti per l’addio a Michele Murenu, il forestale 24enne morto in un incidente a Santadi, sabato scorso, mentre era in servizio. Stava andando a spegnere un incendio quando il mezzo guidato da una collega si è ribaltato ed è volato fuori strada. Troppo gravi le ferite riportate da Murenu, morto all’arrivo al Brotzu. La ragazza, invece, miracolosamente si è salvata. Durante la messa, don Ferdinando Caschili, vicario del vescovo, ha chiesto ufficialmente che il nome el ragazzo “venga iscritto nel ‘libro della vita’”. Si tratta di una formula religiosa, molto particolare, che viene riservata a chi merita di essere ricordato per sempre. Straziati dal dolore mamma Cristina Ledda, papà Marco, il fratello e la fidanzata del giovane forestale: le lacrime non hanno mai smesso di scendere dai loro volti.
Michele Murenu era stato assunto nel corpo forestale da un anno, dopo avere vinto regolarmente un concorso. All’arrivo in chiesa del feretro e anche all’uscita un lungo applauso ha accompagnato il 24enne nel suo ultimo viaggio verso il camposanto di Assemini.