Sembra un paradosso, ma è quanto accade nella via dello shopping cagliaritano. Bella, rifatta a nuovo, “pavimentata” e a regola d’arte per un viale pedonale di tutto rispetto. Peccato però che in via Garibaldi, durante la consueta pausa pranzo, i dipendenti e i commessi abbassano le serrande, ma non tutti per fortuna, soprattutto oggi: si riprende intorno alle 16.30/17.00, con una magra consolazione e spiegazione del caso. E la foto inviata da una negoziante, a cavallo della pausa pranzo, è emblematica: strada deserta e punti vendita chiusi al pubblico o soltanto alcuni scelgono di restare aperti. I turisti delle grandi navi (cinque quelle attraccate al Porto di via Roma) sono in giro altrove, ma non a fare shopping in quella zona.
LO SFOGO. C’è chi fa orario continuato e chi no, i commercianti si “dividono”, ma chi tiene aperto il proprio negozio non batte un solo scontrino, nemmeno i bar vedono un solo vacanziere: “Non conviene fare orario continuato, non c’è il tanto, chi visita la città per monumenti e siti culturali, non va a fare shopping, è raro ma è sempre la regola. Lasciare aperti a pranzo? Ci sono le spese, c’è il personale da pagare, tasse e quant’altro, meglio riaprire nel serale quando sono i cagliaritani a passeggiare e ad entrare a comprare”. Chi commenta tra gli addetti ai lavori è sicuro di sè, così i turisti affollano la zona del centro storico, le aree di principale interesse turistico-gastronomico, poi ancora Castello, Porta Cristina, cattedrale e tanto altro, ma i negozi stanno lì, difficilmente presi d’assalto da chi visita la città per poche ore e risale a bordo dei “mostri del mare”. Tra i singoli esercenti c’è chi sbotta: “Perchè il Comuna di Cagliari non istituisce almeno una navetta per portare i turisti nelle vie del commercio anche a Vilanova”?












