Si è aggravata la posizione di Ilaria Gaviano, 39 anni, e Ciprian Baiceanu, rumeno di 46: entrambi restano rinchiusi a Uta e devono rispondere anche del reato di morte come conseguenza di altro reato. L’avvocato del quarantaseienne ha depositato nelle ultime ore una richiesta di allentamento della misura cautelare, ma è stata respinta. I due sono sottoposti a fermo nell’ambito delle indagini sulla morte di Mario Mulas, il 75enne trovato morto nel piazzale di un gommista in viale Elmas, dopo essere precipitato dalla finestra della sua abitazione al primo piano. Stando a quando riportato nelle 14 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Luca Melis, i due si sono impossessati delle chiavi del furgone di Mulas e del suo stesso Fiat Doblò, al cui interno c’era un borsello col cellulare, chiavi di azienda e casa, telecomando dell’allarme, incassi delle consegne effettuati il 6 e 7 ottobre in assegni e contanti, una carta banco posta e una PostePay Evolution collegati al conto corrente cointestato con la moglie del 75enne, più patente di guida, carta d’identità e tessera sanitaria. È stata la Gaviano a chiudere dentro l’appartamento l’anziano, chiudendo anche il portoncino blindato che da accesso all’appartamento, privandolo anche del suo cellulare. Sia Gaviano che Baiceanu sono accusati di aver provocato la morte di Mari Mulas in seguito al reato di rapina aggravato. Solo la Gaviano anche per avere utilizzato, indebitamente, il Banco Posta della vittima effettuando due pagamenti Pos in una tabaccheria.
Gli agenti, entrati nell’appartamento dopo avere rinvenuto, sul piazzale, il cadavere, hanno trovato un’abat-jour accesa sul comodino accanto al letto, proprio la stanza con la finestra dalla quale è precipitato l’anziano. Tra gli oggetti ritrovati anche un bicchiere con tracce di rossetto e un indumento femminile. Fondamentali anche le telecamere e le tracce lasciate dal cellulare rubato, agganciato ad una cella nella zona di Is Mirrionis, tra via La Nurra, Barbusi e Argentiera. La Gaviano è stata trovata in un appartamento di via Temo dalle forze dell’ordine e ha subito consegnato le chiavi del furgone di Mario Mulas, la tessera sanitaria e le due carte bancomat, oltre a far ritrovare lì vicino il Fiat Doblò. Portata in questura, ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee: è emersa la conoscenza tra lei e Baiceanu. Lui sapeva che si prostituiva ed era capitato che la picchiasse. La notte che ha portato alla morte di Mario Mulas, sempre stando al racconto della donna, l’ha notata a bordo del furgone, insieme a lui. Prima di raggiungere l’appartamento di viale Elmas, la 39enne ha comprato della droga. Il rumeno le ha fatto capire che avrebbe raggiunto la zona successivamente e che, per avvisarla, le avrebbe fatto un fischio. Lei non ha battuto ciglio anche perchè “Ciprian della mia vita voleva sempre sapere tutto ed ero controllata da lui e monitorata a livello economica. A volte mi chiudeva dentro una camera in via Abruzzi e mi picchiava se mi trovava in compagnia di altre persone”. Quando il 75enne si è addormentato la Gaviano l’ha chiuso a chiave dentro la stanza dell’appartamento, poi sarebbe stato proprio il rumeno a guidare il furgone sino a piazza Medaglia Miracolosa, parcheggiandolo in una traversa di via Temo. I due, utilizzando il bancomat del defunto, avrebbero poi fatto incetta di sigarette. Compaiono anche altri due nomi: quello di Michele Thoma, amico del rumeno: i due l’avrebbero raggiunto per fare uso di droga sino all’alba. I due avrebbero anche incontrato un pregiudicato, e raggiunto un amico comune, proprio per andare a comprare le sigarette.
“Allo stato attuale, la mia assistita riconosce di aver rubato il furgone ma rigetta le altre accuse, specialmente qualsiasi responsabilità nella morte di Mario Mulas. Non abbiamo ancora visionato tutti gli atti disponibili, attendiamo la fine degli accertamenti disposti dal pubblico ministero. Presenterò un’istanza dell’attenuazione della misura”, afferma Carlo Demurtas, difensore di Ilaria Gaviano. “”Ho presentato richiesta di allentamento della misura cautelare per il mio assistito al termine dell’udienza, puntando a un trasferimento in comunità in quanto ha ammesso di essere tossicodipendente. Ha inoltre ha sconfessato la ricostruzione fatta dalla donna, ammettendo di conoscerla e basta e che non è mai andato da Mario Mulas”, spiega il legale di Ciprian Baiceanu, Massimo Bitti. Nei prossimi giorni nuovi accertamenti disposti dal pm su alcuni oggetti ritrovati anche nell’appartamento di Mario Mulas.











