Una notte magica, e non è retorica. La notte di Certe Notti, ma soprattutto di Ligabue, alla Rcf Arena Campovolo di Reggio Emilia è stata esattamente come ama fare il Liga: una festa, a tratti divertente, in altri commovente (Lettera a G resta una perla della sua produzione che colpisce ogni volta in modo diverso).
Ligabue arriva sul palco con la voglia di condividere con 100 mila persone 30 anni del disco probabilmente più apprezzato anche dalla critica, “Buon compleanno, Elvis!”, ma anche per ripercorrere -come sempre in quadri casi- una carriera straordinaria in cui decine e decine di canzoni sono entrate nell’immaginario collettivo di almeno due o tre generazioni.
Sul palco insieme al Liga in primis “La banda”: niziata “La Notte di Certe Notti”. Sul palco insieme a Luciano: Fede Poggipollini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Davide Pezzin (basso) e Lenny Ligabue (batteria), con cui apre il concerto proprio con un pezzo di “Buon compleanno, Elvis!”, “I ragazzi sono in giro”.
La serata è un susseguirsi di ricordi anche del primo Campovolo del 2005, per il quale Luciano ringrazia pubblicamente il suo ex manager Claudio Maioli, presente alla serata.
Il concerto, denso di tre ore di musica, ha riservato anche momenti non solo ironici e sicuramente scenografici -come ad esempio il giro in cadillac con tutta la band su “Il meglio deve ancora venire” e “Si viene si va”- ma anche riflessioni sulla situazione mondiale attuale e il ruolo dei potenti, a cui evidente non sembra importare nè delle sofferenze create dalle devastazioni a Gaza nè in Ucraina, nè del problema climatico. E a tal proposito il Liga cita anche la Sardegna è la siccità: “A chi può importare?”. Poi intona una canzone che è tristemente attuale, “Il mio nome è mai più”.
Con il Liga sul palco si sono alternati anche i musicisti di una vita, come i Clandestino e gli artisti che hanno condiviso con lui non solo i successi di “Buon compleanno, Elvis!” ma tanto anni di concerti, risate, amicizia: Mel Previte, Robby Pellati e Antonio Righetti.
A dare il cambio palco e a muovere la slot machine dei ricordi il mitico Little Taver, conosciutissimo e amatissimo dai fan da anni. Tre ore di musica, di quella suonata vecchio stampo che fa ancora tanto, tanto bene. Uno show con fuochi d’artificio finali compresi mozzafiato sulle note di “Certe Notti” che però non toglie dal centro le canzoni, quelle che hanno accompagnato tantissime persone nei loro percorso di vita e che ieri sera non hanno potuto non commuoversi con brani come “Hai un momento, Dio?”, “Seduto in riva al fosso”, Viva!”. Un concerto di Ligabue, come la musica, va vissuto lasciandosi andare e godendo di ogni attimo- e magari di qualche lacrima abbracciando un amico- perché la bellezza è questa: chilometri macinati, sacrifici, per poi ritrovarsi tutti lì, con il naso in su e le parole che si sentono nel profondo volare insieme a quelle di tanti altri sconosciuti che provano le stesse cose. Questo è il potere della musica.
Il Liga, felice ed emozionato, saluta il suo pubblico con due appuntamenti: il 6 settembre alla Reggia di Caserta e poi- sorpresa- il 20 giugno 2026 San Siro dove si potrà rivivere “La notte di Certe Notti”.
La scaletta del concerto
1. I “ragazzi” sono in giro
2. Questa è la mia vita
3. I duri hanno due cuori
4. La metà della mela
5. Lambrusco & pop corn
6. Il giorno dei giorni
7. Cosa vuoi che sia
8. Le donne lo sanno
9. Lettera a G.
10. Happy Hour
Momento karaoke: L’amore conta
11. Figlio di un cane
12. Bambolina e barracuda
13. Non è tempo per noi
14. Piccola stella senza cielo
15. Balliamo sul mondo
Momento karaoke: Sogni di Rock’n’Roll
16. Buon compleanno, Elvis
17. Quella che non sei
18. Seduto in riva al fosso
19. Vivo morto o X
20. Hai un momento, Dio?
21. Si viene e si va
22. Il meglio deve ancora venire
23. Il mio nome è mai più
24. Leggero
25. Viva!
26. A che ora è la fine del mondo?
27. Tra palco e realtà
Bis
28. Urlando contro il cielo
29. Certe notti