Leonildo, ristoratore cagliaritano: “Da 60 a venti posti, sto tamponando le perdite e non potrò far lavorare i dipendenti”

Le regole stringenti della zona gialla, col divieto di utilizzare i tavoli interni, fa infuriare anche Leonildo Contis, alla guida di un ristorante alla Marina: “Ridurrò il personale, non ci sarà la certezza dell’incasso. Il Comune mi raddoppi gli spazi esterni, sarebbe una boccata d’ossigeno. ovviamente, senza avere alle calcagna qualcuno che controlla i metri”


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Alla Marina, in via Concezione, conta i tavoli vuoti anche nella futura zona gialla Leonildo Contis, alla guida del locale da dicembre 2019. Una data che doveva essere felice ma che, dopo due mesi, si è trasformata in tragedia con il primo durissimo lockdown. A oltre un anno di distanza la situazione non è rosea: “Mi sto organizzando per servire più clienti possibile ma i numeri sono quelli che sono. Cercherò di continuare a resistere e sopravvivere, lavorando. Dentro ho 60 posti per le norme Covid, fuori altri venti posti a sedere. Praticamente sto giusto mettendo pezze al problema, è solo un palliativo, mi sto arrampicando sugli specchi. Non si guadagna, ho aperto a dicembre 2019 e dopo due mesi ho chiuso per il primo lockdown”. E infatti, la mossa del Governo Draghi, che prevede che anche in zona gialla sia vietato consumare seduti all’interno dei locali, risulta deleteria.
“Sto tamponando le perdite, qualche dipendente è in cassa integrazione”, racconta. “Ridurrò il personale, spesso non avendo la certezza dell’incasso sono costretto a sperare di poter almeno coprire i costi. Chiedo al Comune di darmi più posti, qui in via Concezione, mi basterebbe allargarmi, raddoppierei i posti e per me sarebbe una boccata d’ossigeno. Ovviamente, senza avere alle calcagna qualcuno che controlla i metri. Se ciò non avverrà, spero che in estate ci sia la possibilità di avere spazi anche all’interno”.


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