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Ultimo atto per la ventiduesima edizione di Dromos, il festival che dal primo al 9 agosto (con un’ulteriore data l’11) ha proposto il suo cartellone itinerante tra Oristano e altri centri e località della sua provincia sotto il titolo “Tentazioni a distanza”.
A calare il sipario, domani sera (sabato 22) a San Giovanni di Sinis, la frazione di Cabras sulla costa oristanese, sarà Lella Costa, in scena alle 21.30 con “La vedova Socrate“, un testo scritto e interpretato per la prima volta nel 2003 da Franca Valeri, la grande matriarca del teatro italiano scomparsa lo scorso 9 agosto, pochi giorni dopo aver festeggiato i suoi cento anni: un concentrato di tagliente ironia, garbato cinismo e analisi sociale, liberamente ispirato a “La morte di Socrate”, dello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt.
Nato su ispirazione del regista, drammaturgo e sceneggiatore Giuseppe Patroni Griffi, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato e oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità. Franca Valeri, incuriosita dall’“idea di sfatare la leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica”, come ebbe modo di spiegare la stessa attrice, ne ha fatto “una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti”; una donna dal carattere stravagante e iracondo, capace di districarsi con personalità e ironia in un mondo di filosofi.
Nello spettacolo, come sottolinea Stefania Bonfadelli nelle sue note di regia, Santippe “si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone (…). Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d’autore. Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l’altro sesso. Non serve, dice, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo cosi com’è da vivo e da morto; d’altronde, ‘la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe’”.
Il biglietto per “La vedova Socrate“ con Lella Costa in scena a San Giovanni di Sinis, si può acquistare a 20 euro (più diritti di prevendita) sul circuito BoxOffice e nell’apposito botteghino, il giorno dello spettacolo, a partire dalle ore 20.